Un cane nel traffico: tra noia e meditazione

Un cane nel traffico: tra noia e meditazione

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Un dolce golden retriever di nome Grayson, protagonista di un simpatico video pubblicato su youtube. L’esemplare è in auto con il suo padrone, prigioniero del traffico. Il cane è sopraffatto da una noia evidente per le ore passate nel mezzo. E così, profitta del finestrino abbassato per tirare fuori il suo muso, appoggiandolo sulla portiera della macchina. Il padrone riprende per qualche minuto l’espressione affranta di Grayson, dallo specchietto laterale, concedono diversi secondi veramente particolari durante i quali innamorarsi della faccia di questo tenero golden retriever. Nel filmato si vede questo cane che aspetta pazientemente di arrivare forse a casa: preso dalla noia, possiamo facilmente immaginare che si lasci andare anche a qualche riflessione.

Pochi secondi che portano ad interrogarci sul modo in cui gli animali vivono il mondo dell’uomo e come anche loro modifichino il loro modo di essere, la loro natura per adattarsi. Senza conoscere la definizione del traffico, imparano con l’esperienza, l’emozione che ne scaturisce. In questo caso, è quasi certo che Grayson la prossima volta saprà cosa fare e sarà pronto di nuovo a concedersi a qualche meditazione sul perché passare tutte quelle ore in un mezzo di metallo, anziché correre liberi e giocare in un bel prato verde. Gli animali, come ha ricordato molto bene il filosofo Jacques Derrida, nell’opera “L’animal Autobiographique”, ci guardano. Oltre a vedere la nostra nudità, potrebbe anche essere che si chiedano perché l’uomo sia arrivato ad una vita così triste che, nonostante tutto, ogni giorno, ripete all’infinito. In finale, la natura stessa c’insegna a stare lontani dalle esperienze negative. Eppure, l’umanità non si ferma e continua ad andare avanti, prigioniera di un ciclo esistenziale piuttosto frustrante.

Chissà se un giorno, l’uomo attraverso il suo riflesso restituitogli dallo sguardo di un animale imparerà a cambiare?

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