Un uomo ha dovuto subire una perquisizione in casa sua dopo aver ricevuto una accusa di maltrattamenti a danni del proprio cane. Ad inchiodarlo ci sarebbe anche un video finito su Facebook e condiviso da tantissimi utenti. Il fatto è successo nel Canton Ticino, in Svizzera, con la successiva richiesta di intervento inoltrato alla autorità, e nella fattispecie alla polizia cantonale. Ma parecchi di loro, sottoposti alla firma della deposizione per fornire testimonianza, si sono tirati indietro ritrattando quanto affermato anche con ferocia precedentemente. E così l’uomo di Quartino è rimasto impunito, nonostante nel filmato sia possibile vederlo rimproverare aspramente il proprio cane, finendo col procurargli sofferenza psichica.
Il video era finito online allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica nello scoraggiare il verificarsi di episodi simili, e non erano mancati gli insulti diretti al protagonista. Il caso era stato segnalato anche all’ufficio del veterinario cantonale ed aveva avuto luogo durante lo scorso inverno. Tante poi erano state le richieste di sequestro del quattrozampe avvalorate dall’ipotesi di maltrattamento di animali. Pure la Società Protezione Animali di Bellinzona era stata coinvolta nella vicenda, ma il presidente dell’associazione animalista, Emanuele Besomi, parla di faccenda assurda e paradossale: “Su Facebook tutti pronti a denunciare, quando poi si è trattato di muoversi in prima persona in difesa dei diritti di quel cane ecco che sono spariti in tantissimi.
Il processo di verbalizzazione ha spaventato buona parte di coloro che avevano denunciato l’accaduto, ma ormai non c’è da restarne sorpresi: questo è il web, nell’era dei social network cose del genere sono all’ordine del giorno”. Besomi afferma anche che c’è una media di circa 50 casi come questo all’anno. A quanto pare, il proprietario del cane ha ricevuto un avviso da parte delle autorità a non ripetere un comportamento così severo con il proprio cane. Hanno giocato in favore dell’uomo la totale assenza di atti di violenza fisica, con il tutto rimasto soltanto alla stregua di un aspro rimprovero: “E non si può giungere al sequestro del cane per così poco”, il quale conclude affermando che in ogni caso gli animali hanno bisogno di affetto ed amore, anche dopo aver ricevuto dei rimproveri. Un altro caso ben più grave tra una persona ed un cane era stato denunciato in passato da una donna, giunta a compiere un gesto eclatante.
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