L’hanno bruciata con l’acido: cercava un riparo tra le macchine per strada

L’hanno bruciata con l’acido: cercava un riparo tra le macchine per strada

Era mortificata, in cerca di un nascondiglio dove trovare riparo per strada, con una brutta ferita sulla parte posteriore del corpo. Per lei sono intervenuti i volontari di Animal Aid India, organizzazione che opera per la tutela e la difesa degli animali nel mondo. Dopo la segnalazione di un cane le cui condizioni erano preoccupanti, lo staff di Animal Aid si è precipitato sul posto per effettuare il recupero. Ma mai e poi mai avrebbero pensato ad una tale atrocità. Una dolce meticcia, chiamata Honey (miele), era sdraiata a terra, nascosta dietro ad un motorino al bordo di una strada. L’animale presentava una brutta ferita provocata da un acido, ADH che aveva bruciato non solo il pelo e la pelle del cane ma aveva portato in superficie il muscolo dell’animale. Bruciature di 3° grado che qualcuno aveva volontariamente provocato al povero animale, gettandogli l’acido addosso, magari per cacciarla. Un gesto atroce e crudele con il quale sono state inflitte le peggiori sofferenze al povero animale che miracolosamente è sopravvissuto, leccandosi la ferita che si stava infettando.

“Non siamo stati in grado di trovare tutte le informazioni sull’autore del gesto”, scrivono i volontari, pubblicando il video del salvataggio di Honey, sottolineando che all’inizio hanno pensato di non poterla guarire.

Invece, grazie ad un trattamento giornaliero con bendaggi, lavaggi e creme, a distanza di sei mesi, la ferita si è completamente rimarginata e il pelo è ricresciuto in parte.

Quella cagnolina spaventata, così remissiva, ha poi tirato fuori tutto il suo più bel carattere e possiamo notare la sua allegria, simpatia e testardaggine. Un carattere che forse l’ha salvata e grazie all’amore dei volontari che l’hanno seguita, curata e coccolata ogni giorno, Honey ha saputo ritrovare fiducia nella persone. “Oggi Honey vive all’interno del rifugio di Animal Aid Unlimited. A lei non sarà fatto più del male”, concludono i volontari.

 

Gestione cookie