Il cervo sulle strisce pedonali, un esempio di compostezza e gentilezza che ha stupito non solo i passanti ma anche gli utenti che hanno visto il video
Esiste una città in Giappone, dove i cervi sono liberi di muoversi tra le strade, senza il bisogno di attendere un periodo negativo come quello che stiamo affrontando, per fare la loro comparsa. La città in questione si chiama Nara e oltre ad essere ritenuta un luogo di culto e di rilevante interesse artistico, è celebre in tutto il mondo per i cervi sika ritenuti un vero e proprio simbolo della cittadina. Scopriamo insieme il perché.
Tali tipi di cervi hanno la possibilità di muoversi nei parchi della zona, diventando una delle maggiori attrattive per i turisti. Questo speciale “permesso” è dovuto ad un’importante venerazione che i giapponesi nutrono verso quest’animale. I cervi di Nara sono ritenuti messaggeri degli dei e per tale motivo anziché tenerli chiusi in una gabbia li lasciano vagare lungo le distese del Nara Park. Così circa 1000 esemplari hanno la possibilità di girare liberamente per il luogo citato ma nonostante abbiano un enorme spazio a disposizione, spesso si intrufolano dentro vie che vanno oltre i confini del parco. Nonostante la libertà che gli è stata concessa, gli animali attraversano le strisce pedonali con un’educazione che sorprende chiunque li abbia visti passare. I cervi di Nara sono esemplari dotati di una calma sorprendente che si distinguono per un’educazione lodevole, semplicemente da ammirare.
Il luogo dentro al quale hanno l’opportunità di muoversi è situato ai piedi del monte Vakasusa creato nel 1880. Tale parco è stato classificato dal Ministero dell’Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia come uno tra i luoghi di bellezza paesaggistica presenti nel mondo. L’aspetto più bello di tale distesa è che anche gli animali sono classificati come un “monumento naturale”, dunque creature da proteggere e apprezzare. Rientra in tale caratteristica, la considerazione del cervo come animale sacro fin dall’antichità.
L’animale era ritenuto divino a causa dell’apparizione che Takenomikazuchi-no-mikoto (una delle divinità patroni della arti marziali) fece mentre cavalcava sul cervo bianco. Ciò si verificò sul monte Mikasa-Yama. In onore di tale leggenda, uccidere uno tra questi esemplari di animali equivaleva ad un delitto capitale, punibile con la morte. Tale legge rimase in vigore fino al 1637. Poi, in seguito alla seconda guerra mondiale, la considerazione del cervo decadde dall’aura di divino ma venne inserito nella categoria di “tesoro nazionale”, dunque da tutelare nello stesso modo.
L’educazione, il rispetto sono le qualità principali che vengono impartite ai giapponesi in merito alla considerazione degli animali. Sarà per questo motivo, che gli animali citati hanno attraversato le strisce pedonali, rispettando il loro turno, prestando attenzione a non farsi travolgere dalle auto che in quel momento erano in transito.
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Benedicta Felice
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