Gatto ucciso in maniera orribile dopo essere stato messo in lavatrice, esplode la protesta del web contro la colpevole.
Tra i video di animali che è possibile consultare sul web ce n’è uno che mostra il terribile maltrattamento con protagonista un gatto ucciso, messo all’interno di una lavatrice poi azionata. A fare questo è stata una donna che ha anche filmato se stessa mentre rideva di gusto. Dopo un primo lavaggio, l’animale morente viene filmato mentre continua a miagolare disperatamente. Questa persona allora si accerta che il felino sia ancora vivo e l’incubo ricomincia, questa volta con l’aggiunta di un detersivo. Per tutta la durata del video la donna parla in modo scherzoso e si vanta delle sue azioni. Molto utenti hanno commentato l’accaduto su YouTube e su Facebook, dopo che il video animali maltrattati era stato postato originariamente su Instagram. La donna, che da quanto si è poi appreso, è una 23enne cameriera che vive nei pressi di Madrid, è stata additata come crudele e malata. Infatti un atteggiamento simile non è certo consono ad un individuo normale.
Tra l’altro la stessa sarebbe anche recidiva, avendo agito in un’altra circostanza in modo simile. Assieme al fratello aveva filmato i cani di quest’ultimo mentre li incoraggiava ad assediare e sbranare un gatto nero. Ed anche allora il filmato dell’altro gatto ucciso era finito sul web. L’augurio di molti è che queste persone vengano assicurate alla giustizia e che il loro caso non si risolva con una semplice multa amministrativa. In tanti chiedono che sia fatta giustizia ed è stata organizzata anche una petizione online per questo motivo. Nella stessa si chiede che la donna venga punita per quanto commesso. Questo non servirà a riportare in vita quel povero gatto, ma sarà possibile procedere a delle possibili azioni legali e costituirsi parte civile.
Ci sono già una moltitudine di reclami da parte di individui ed animalisti e ci si aspetta che la legge agisca con tutto il suo peso. “Sappiamo tutti che le leggi contro gli abusi sugli animali devono essere più severe per evitare atrocità come questa – si legge nella petizione – ecco perché ti chiedo un ultimo sforzo. Sostieni la promulgazione della legge che verrà presentata giovedì prossimo e che dovrebbe impedire ad altri animali innocenti di morire in questo modo, grazie all’inasprimento delle pene”. La petizione partita dopo l’episodio del gatto ucciso conta già oltre 220mila firmatari, e si stima che tale cifra aumenterà ulteriormente. Anche da noi purtroppo stanno avvenendo atrocità simili con preoccupante frequenza.
A.P..
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