“Avremmo voluto raccontare un’altra storia”, sembra il solito stornello di una ballata popolare, narrata in una delle tante piazze dei miracoli, in pieno stile shakespeariano, introdotta da un “Udite, udite”, per arrivare ad una morale che richiama i sentimenti umani più nobili ai quali ogni essere dovrebbe aspirare. Eppure neanche la cultura lascia spazio all’umanità. L’ignoranza dell’essere si cela anche nelle persone più colte. Inutile discriminare parlando di “fasce della popolazione meno abbienti o emarginate” quando si tratta di parlare di sensibilità ed empatia, facoltà cognitive che appartengono a prescindere ad ogni essere vivente.
Il tema dell’abbandono torna come ogni anno al suo solito appuntamento: quello estivo. Periodo più critico nel quale nella maggior parte dei paesi sviluppati, si registrano il maggior numero di abbandoni per un motivo ridicolo quanto assurdo: le vacanze. Trasformare quello che è uno dei momenti più belli di un intero anno lavorativo o scolastico, durante il quale trascorrere un po’ di tempo con la famiglia, circondati dagli affetti, in un episodio tragico, è l’elemento forse più sconvolgente. L’indifferenza alla sofferenza e al destino di una piccola creatura che fino a quel momento era parte integrante del quotidiano è un altro fattore che di certo lascerebbe sbigottite qualsiasi entità vivente e che trasforma l’essere umano in un essere mostruoso che di certo non appartiene alle specie animali. Anche nelle specie meno evolute, nessun membro sarebbe lasciato solo. Si tratta di un comportamento che porta da un punto di vista evolutivo e specista a degli interrogativi. Ma questo potrebbe essere un altro capitolo.
La nota associazione francese 30 Millions d’Amis torna con la campagna anti abbandono e per il 2017 ha riservato un nuovo video che in meno di 24ore è stato visualizzato da oltre 250mila persone sul canale youtube. In base ai dati, anche in Francia, l’estate si rivela una vera piaga per gli abbandoni e ogni anno vengono lasciati 100mila animali per il futile desiderio di partire in vacanza.
Sono migliaia le famiglie e i padroni di animali che indifferenti al destino dei loro piccoli compagni a 4zampe, non si fanno scrupoli nel lasciarli in un canile o peggio per strada o in un parco pubblico, esponendoli ai peggiori pericoli.
Come il video dello scorso anno, il nuovo cortometraggio realizzato dall’associazione francese colpisce nel profondo l’animo umano. Nella prima parte del filmato si vede un primo racconto, quello di un uomo che forse sta per abbandonare il proprio cane, che ci ripensa e lo riporta a casa. “Avremmo voluto raccontarvi un’altra storia”: in realtà, il finale è ben diverso e nella seconda parte, viene raccontato il vero finale, quello dell’abbandono in un bosco. L’ultimo sguardo, il saluto a quel piccolo essere che morirebbe per il padrone, che cerca di seguirlo e che il padrone tenta di rassicurare da lontano, infine, girandogli le spalle per sempre, lasciandolo solo, in un luogo ostile in preda a qualsiasi pericolo.
Una morale ben diversa da quella alla quale aspirano le anime di persone integre. Ci si chiede ancora una volta, come si fa a tradire quello sguardo?
Oggigiorno ci sono delle alternative all’abbandono e sembra veramente assurdo che i numeri statistici anziché diminuire restino stabili o siano in aumento.
Una storia che si ripete, una storia che vorremmo cancellare.
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