Un cane trascinato dal proprio padrone è morto dopo aver passato 2 km così. L’uomo non si sarebbe accorto di nulla, ma ora infuria la protesta.
Arriva ancora una volta una notizia relativa ad un orribile atto ai danni di una animale. C’è stato infatti un cane trascinato da un pick-up. La vicenda proviene dall’Alabama, negli Stati Uniti. Ed il povero quattrozampe è stato portato a forza dal mezzo pesante per quasi 2 km. Alla fine lo sfortunato cane ha rimediato delle ferite talmente gravi da richiedere il ricorso alla eutanasia. Il tutto è avvenuto su di un tratto di una autostrada locale, spesso molto trafficato. Quando il conducente si è fermato, era ben visibile dietro al percorso compiuto da lui una lunga scia di sangue.
Un uomo che aveva fatto fermare il proprietario del cane trascinato è rimasto particolarmente scottato da questa vicenda. E su Facebook ha scritto le sensazioni provate in quel momento. Da quanto risulta, il proprietario del cane morto non si sarebbe accorto di nulla. L’animale era legato e si trovava sul vano posteriore scoperto assieme ad altri due quattrozampe. Una cosa che le leggi dell’Alabama consentono di poter fare. Ma adesso la persona che ha fermato il padrone dell’animale morto chiede che le cose vengano cambiate.
Su Facebook questa persona ha scritto: “Quasi 20.000 persone hanno visto il video di cui ho parlato. E tutti loro chiedono a gran voce di cambiare la legge! Viviamo nel 2018, non bisogna essere avvocati per capire che la normativa in vigore è assurda e pericolosa per gli animali. Andiamo, non abbiamo più scuse! Se lo stato dell’Alabama farà cadere ancora una volta la palla, stavolta dovrà fare i conti con le continue telefonate di tanta gente arrabbiata che chiederà di cambiare le cose”. Horak, questo il suo cognome, parla anche di Charlie. Si chiamava così il povero cane morto. “Non dimenticherò mai il suo sguardo. Fino ad oggi non avevo mai pianto per il cane di qualcun altro. Ma quegli occhi, e lui disteso…sono cose che non potrò mai dimenticare. Mi vergogno profondamente di essere un essere umano. Spero che i social network possano aiutarci a cambiare le cose. RIP Charlie. Vorrei poterti salvare”.
A.P.
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