Campobasso-Olympia Agnonese, l’allenatore ospite trascina cane via dal campo ed è polemica – VIDEO

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By Antonio Papa

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Ha fatto discutere l’episodio di un presunto cane maltrattato durante lo svolgimento di una partita di calcio di Serie D. L’incontro era Campobasso-Olympia Agnonese, un derby molisano. Nelle battute finali dell’incontro, quando mancavano circa quindici minuti alla fine, il quattrozampe ha commesso ‘invasione di campo’. Ha corso allegro e spensierato, come farebbe qualunque suo simile su un vasto prato verde. Ma le necessità sportive incombevano, e Pino Di Meo, l’allenatore dell’Olympia Agnonese, aveva una comprensibile fretta di far riprendere il gioco. Per cui, quando l’animale si è avvicinato alla sua panchina, l’uomo lo ha trascinato sull’erba. Il cane si chiama Lupo ed è la mascotte della compagine di casa è stata presa per il collo e portata dal mister fuori dal rettangolo di gioco. Ma questo atteggiamento non è piaciuto ad alcuni giocatori in campo, oltre che a tanti tifosi sugli spalti.

Di Meo si è difeso dicendo di avere quattro cani a casa e di prenderli per il collo quando la situazione lo richiede. Si è discolpato affermando di non avere fatto niente di male e dicendo di avere avuto cura nel non arrecare dolore al quattrozampe. Anche l’Olympia Agnonese si è schierata al fianco del proprio allenatore. In un apposito comunicato stampa il club difende Di Meo ed afferma che una squadra di calcio va giudicata in base a quanto fatto in anni di storia, ai traguardi tagliati ed anche alle sconfitte affrontate, oltre che al rapporto che si instaura con i tifosi. “In 50 anni di storia la nostra società ha messo su un curriculum di tutto rispetto. Lo attesta anche l’opinione di grandi protagonisti del calcio pure a livello nazionale. In Serie D siamo una realtà consolidata e non abbiamo mai ricevuto un punto di penalizzazione per qualsivoglia motivo”.

Campobasso-Olympia Agnonese, gli ospiti non ci stanno: “Episodio strumentalizzato”

“A chi ci ha definito una ‘società di terza categoria’ rispettiamo tali accuse al mittente. Evidentemente chi dice ciò non si rende conto che l’Olympia Agnonese è un club che predilige prima di tutti i valori umani, etici e sociali. E non accettiamo lezioni da nessuno. Al nostro allenatore Pino Di Meo esprimiamo massima solidarietà in merito a quanto accaduto. E condanniamo la strumentalizzazione ai suoi e nostri danni messa in atto da alcuni organi di stampa in relazione all’episodio del presunto cane maltrattato. In realtà non c’è stato niente del genere. Di Meo è un animalista convinto e le immagini video mostrano chiaramente come non ci sia stato alcun atteggiamento violento da parte sua. Cercava solo di velocizzare le operazioni di gioco in una fase cruciale del match. Piuttosto, cosa ci faceva un cane in uno stadio che è costato alcuni milioni di euro? In più rendiamo noto che alcuni giocatori della squadra avversaria hanno aggredito fisicamente i nostri tesserati al termine di Campobasso-Olympia Agnonese”. A proposito di cani e calcio, in Russia è partita la strage di randagi al solo scopo di dare una buona impressione. Ma le associazioni animaliste hanno sollevato una grossa protesta contro la Fifa.

A.P.

Campobasso-Olympia Agnongese (Video di Rete8)

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