Sono immagini davvero terribili e cruente quelle che arrivano da uno zoo cinese, dove gli addetti hanno sfamato tre tigri lanciando un asino all’interno dell’habitat che avevano costruito loro. A suscitare ancora più indignazione il fatto che l’animale fosse ancora vivo. Dopo una prima condivisione su Liveleak, il filmato è diventato virale, complice purtroppo anche l’efferatezza delle immagini.
Nel video si possono distinguere in maniera inequivocabile due uomini che alzano di peso un asino sopra la recinzione dell’habitat delle tigri, quindi lo lanciano di sotto e questi va a finire bacino artificiale di acqua. L’equino immediatamente prova a nuotare, avvertito il pericolo, ma le tre tigri lo circondano e lo aggrediscono. Il video si interrompe: chi lo ha girato ha avuto il “buon gusto” di evitare le immagini più cruente, ma una didascalia finale spiega che l’asino è stato ucciso.
Uno spettacolo macabro, quello che viene mostrato, e tanti commentatori di Liveleak, che hanno bollato quanto accaduto come “abuso sugli animali”, hanno trovato la forza di denunciarlo. “Io non ho problemi se questo capita in natura, è così che funziona, ma in questo caso si tratto solo di un abuso sugli animali”, scrive un utente, mentre un altro gli fa eco e sottolinea: “E no, non è necessario per la loro salute, è solo una scusa per fornire uno spettacolo macabro“.
Gli asini sono purtroppo animali spesso vittime dell’orrore umano: ogni anno, in migliaia vengono massacrati in Sudafrica, allo scopo di trarne profitto. Con la pelle di questi animali infatti si è venuto a creare un remunerativo commercio di esportazione soprattutto verso la Cina, dove tale parte del corpo è utilizzata per scopi terapeutici o comunque strettamente legati alla medicina.
Contro questa pratica si è schierato il noto sito di vendite online, Kijiji, il quale ha deciso di vietare le transazioni che vedono come oggetti pelle di asino ed altri suoi derivati. Questo potrebbe in qualche modo favorire la diminuzione dell’abbattimento di tali quadrupedi, con la decisione comunicata da Kijiji stesso in una nota ufficiale.
Non mancano anche nel nostro Paese i casi di asini vittime di abusi: è di qualche tempo fa la vicenda avvenuta a Cogolo, in Trentino dove un pastore della val di Peio ha usato un metodo arcaico per punire il suo asino che non gli dava ascolto.
Il pastore ha legato l’animale alla sua auto, trascinandolo per circa tre chilometri, fino alla stalla dove l’asino è stato lasciato agonizzante per qualche giorno. L’animale presentava delle ferite così gravi che quando il veterinario è intervenuto sul posto ha dovuto abbatterlo.
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