Chien d’artois: razza, caratteristiche, carattere e salute

DESCRIZIONE

Il Chien d’artois alle sue origini chiamato anche Picard ha radici francesi e possiamo vederlo dal suo nome. Utilizzato da sempre per la caccia, che sia per grandi animali o la piccola selvaggina. Ha una struttura corporea perfetta per il suo lavoro e non risulta inappropriato. Il loro olfatto è impressionatane riescono a scovare le loro prede anche in posti inaspettati. Può svolgere il suo lavoro su qualsiasi terreno, che sia in pianura, in boschi o boschetti. Non è adatto come cane da compagnia, ma è perfetto per un compagno da lavoro. Si adatta alla famiglia e alla vita quotidiana, ma è difficile farlo abituare a vivere in città. E’ un cane pieno di energie, vispo, allegro e riesce a convivere con i bambini. Deve avere dei padroni che lo tengono attivo e sempre in movimento facendolo correre in spazi grandi. Con gli estranei è molto diffidente ed è difficile che si fida subito, infatti per educarlo ci vuole un proprietario di pugno forte per farsi obbedire.

CARATTERISTICHE

  • Tipo d’impiego: Cane da caccia
  • Taglia: Medio-Grande
  • Vita Media: 13 anni
  • Altezza maschio: 52-58 cm
  • Altezza femmina: 52-58 cm
  • Peso maschio: 28-30 Kg
  • Peso femmina: 28-30 Kg
  • Riconoscimento: ENCI

CARATTERE E STILE DI VITA

La razza da caccia per la piccola selvaggina ha un carattere vispo, anche se dai suoi occhioni sembra dolce e obbediente. Molto intelligente anche grazie al lavoro che svolge e impara dai suoi sbagli. A caccia sfrutta tanto la sua intelligenza e furbizia, tanto da far spostare le prede nei luoghi richiesti dal padrone. Essendo un cane da seguita adora stare in gruppo e con altri suoi simili, ma può vivere anche con i gatti, se sono cresciuti insieme. Se si conta sulla sua guardia, non è un’ottima scelta, poichè non è un cane da guardia eccellente, ma riesce comunque ad avvisare i suoi padroni se ci sono intrusi. La solitudine non è il suo forte, ma riesce a reggere l’assenza dei padroni, se prima però ci si fa sfogare la sua energia, magari facendo giochi che lo aiutano ad accentuare il suo fiuto per la caccia. Utilizzato da sempre per la grande caccia, ai tempi odierni, invece, è stato addestrato anche per la piccola selvaggina come: caprioli, cervi, cinghiali, lepre e conigli selvatici. Grazie al suo olfatto può scovare anche i lupi in posti più nascosti. Purtroppo non è un cane per l’appartamento o per la compagnia, deve vivere negli spazi aperti, preferibilmente in campagna o in montagna per avere degli spazi che gli permettono di essere libero, ma il suo ambiente deve essere recintato per non farlo allontanare, visto che è un cane da seguita con un olfatto molto attivo e tende ad allontanarsi per seguire la sua pista. L’unica soluzione simile all’appartamento può essere una villa con ampio giardino. Può dormire all’esterno, ma deve essere protetto da una cuccia in inverno e in estate deve evitare i colpi di sole.

PREZZO

Questo cane non è conosciutissimo nel nostro Paese ed è difficile venire a conoscenza del costo di questa razza da caccia, ma come tutti gli altri esemplari ci si basa sulla sua età e sul sesso. Possiamo fare solo una stima, in base alle sue dimensioni, per il budget da spendere ogni mese, per le cure mediche o il sostenimento. Il prezzo medio per le esigenze del Chien d’Artois da soddisfare è di 40 euro al mese.

ASPETTO GENERALE

Il Picard è di taglia media ma con una struttura corporea sviluppata e regolare. Presenta muscoli appropriati per la sua statura ed è uniforme in tutte le sue parti del corpo. La muscolatura è robusta, massiccia e messa in evidenza. L’andatura è moderata e ben controllata, senza risultare goffo o imperfetto per i suoi standard.

Chien d'Artois cucciolo
Chien d’Artois cucciolo

TESTA E COLLO

La testa viene prospettata grande, ampia e molto corta, risultando anche lievemente quadrata. Il tartufo largo con narici estese, è di colore nero. Gli occhi con un espressione dolce, hanno una forma rotonda e sono belli aperti e grandi da potere vedere il loro colore scuro. Le orecchie con attaccatura all’altezza degli occhi sono un larghe e sottili, molto lunghe e pendenti sulle guance. Il collo è di lunghezza media con pochissima presenza di giogaia.

TRONCO E CODA

Il tronco non è perfettamente diritto e con una linea perpendicolare, ha torace largo e leggermente disceso, con le costole accerchiate. Il dorso ha una lunghezza media e ben sostenuto dalla massiccia muscolatura. Anche i reni sono muscolosi con fianchi discesi. Le anche sono potenti e la groppa è ampia. La coda è portata a falce, molto possente e con una lunghezza moderata.

ARTI

Gli arti anteriori e posteriori sono molto simili, tutti e quattro risultano grossi, con appiombi perfetti e senza un minimo difetto. Il metacarpo è con una lunghezza corretta, con le cosce discese e massicce. I piedi sono grandi, asciutti e lievemente chiusi.

PELO E MANTELLO

Il pelo è corto, fitto e risulta piatto che al tatto quasi non si sente. Il mantello può essere solo tricolore: color fulvo scuro, con gualdrappa o grandi macchie, con testa abitualmente di color fulvo o qualche volta carbonata.

PADRONE IDEALE

Per questo cane da caccia ci vuole un padrone altrettanto duro per impartire l’educazione e non farsi sopraffare, ma deve sempre avere modi garbati da non far allontanare il cane e farlo diventare aggressivo. Gli deve garantire spazi aperti, lunghe passeggiate, e tanta attività per sfruttare al meglio le sue qualità innate. Non tutti possono adottare questa razza, non è per anziani, a meno che non siano amanti della campagna e vivere di caccia. Per gli inesperti non è il cane ideale, solo padroni cacciatori possono soddisfare al meglio le esigenze di questo cane. Anche se viene usato per cacciare, può diventare anche un cane per l’intera famiglia, e divertirsi con i bambini, ma deve essere educato fin da cucciolo per tenerlo a bada i suoi istinti. Può essere adatto anche per un padrone sportivo che gli garantisce un attività fisica attiva, come correre e praticare sport canini, come il canicross. La sua obbedienza e dolcezza si vede solo con un padrone che riesce ad educarlo con gentilezza, ma anche un pugno fermo per prendere il comando e non far prendere il al cane un sopravvento. Poiché è di taglia media potrebbe anche viaggiare con il proprietario, ma deve essere educato per i vari spostamenti.

ALIMENTAZIONE

Il Picard è un cane non sedentario e non ha bisogno di una dieta alimentare particolare, poichè non rischia di diventare obeso. L’alimentazione perfetta per il d’Artois che è molto attivo, dovrebbe essere quella tradizionale fatta in casa, ma riesce anche ad adattarsi alle crocchette di alta qualità se date a in base all’attività che svolge, al peso e alla sua età.

TOELETTATURA

La toeletta per il Chien d’Artois non richiede tanto tempo o qualche difficoltà. L’importante è toelettarlo con cura, dandogli delle spazzolate ogni settimana in modo da fargli avere un aspetto estetico pulito e sempre ordinato. Per i periodi di muta non hanno una perdita eccessiva di peli e non avete bisogno di spazzolarlo più frequentamene, anzi potete pettinarlo ugualmente una volta a settimana.

PATOLOGIE

Questa razza non risulta predisposta a patologie particolari anzi non vi è alcuna patologia nota, ma come qualsiasi altro cane deve essere tenuto sotto regolare controllo veterinario e correttamente vaccinato.

CENNI STORICI

Le origini di questa razza derivano da molti secoli fa. I primi esemplari di questa razza già erano molto apprezzati dalle persone aristocratiche, ed erano ammirevoli per il loro lavoro alla caccia, facendo parte anche delle mute reali, già dai tempi di Enrico IV° e Luigi XIII°. Cacciavano grandi selvatici a differenza dei cani di oggi che danno la caccia alla piccola selvaggina. Questo cane all’inizio della sua esistenza veniva chiamato Picard, e dopo qualche esemplare ai tempi delle corti, iniziarono a non vedersi più frequentemente, così alla fine del XIX° secolo e all’inizio del XX°, l’allevatore M. Levoir in Piccardia cercò di ricostruire questa razza ma senza riuscirci del tutto. Solamente dopo la prima guerra mondiale, M. Mallard, tentò il ripristino per questi cani e ci riuscì, ma solo per il periodo delle guerre, poichè alla fine della seconda guerra mondiale, si pensò alla perdita del Picard, ma alla fine degli anni 70 un altro allevatore, M. Audréchyn si impegnò nel recupero di questa razza, ed è proprio grazie a lui che oggi trova il suo posto fra i cani da seguita il Chien d’Artois.

NOMI

Dall’aspetto elegante che si ritrova questo razza, potete sognare qualsiasi nome per questo cane. La razza Chien d’Artois ha quel tocco di eleganza nel suo aspetto che ricorda i pittori francesi di un tempo ed ecco perché potreste ispirarvi proprio ai nomi francesi. Ecco la lista cui potete attenervi per scegliere il miglior nome al vostro amico a quattrozampe.

  • Femmina: Camille e Cherì
  • Maschio: Minou e Perrine
Gestione cookie