I tipi di antenne degli insetti, organi sensoriali di cui non tutti sono dotati. Vediamo quali sono queste varietà e chi le possiede.
Si stima che esistano più di 30 milioni di specie di insetti al mondo ed essendo una classe piuttosto adattabile, si trovano praticamente in tutti gli ambienti, rappresentando più del 90% di tutti gli animali.
Si tratta di sono animali con sei zampe (da cui il loro nome esapodi) e tre segmenti o tagmi: testa, torace e addome.
La maggior parte di essi, sono dotati di organi sensoriali affascinanti che consentono loro di percepire i suoni, regolare il volo e rilevare feromoni, temperatura e umidità.
Questi organi sono comunemente chiamati antenne e di esse ne esistono tipologie diverse. Scopriamo, perciò quali i tipi di antenne degli insetti.
Iniziamo con una precisazione che è d’obbligo, conosciamo meglio le antenne e la loro funzione.
Le antenne sono strutture più complesse di quanto appaiano. Le due antenne degli insetti sono organi di rilevamento del tatto, dell’olfatto, dell’udito, dell’umidità e della velocità dell’aria.
Generalmente sono costituite da tre segmenti: lo scapo, lo stelo o peduncolo, e il flagello.
Questa diversità nella forma e nello sviluppo delle antenne ha generato la necessità di distinguere i diversi tipi di antenne degli insetti che sono:
Conosciamole meglio.
I segmenti delle antenne piumate hanno rami sottili, che gli attribuiscono un’apparenza piumata.
Il termine plumose d’altronde deriva dal latino pluma, che significa piuma. Tra gli insetti con le antenne piumate rientrano alcune mosche, zanzare e falene.
Nelle antenne flabellate, i segmenti terminali si estendono lateralmente, con lunghi lobi paralleli che sono stesi piatti l’uno contro l’altro. Questa funzione sembra un ventaglio di carta pieghevole.
D’altro canto Flabellate deriva dal latino flabellum che significa proprio ventaglio. Le antenne flabellate (o flabelliformi) trovano la loro collocazione in diversi gruppi di insetti all’interno dei coleotteri, degli imenotteri e dei lepidotteri.
Le antenne geniculate sono piegate, quasi come un’articolazione del ginocchio o del gomito.
Il termine geniculate deriva dal latino genu, che significa ginocchio. Le antenne geniculate si trovano principalmente nelle formiche o nelle api.
I segmenti delle antenne pectinate sono più lunghi su un lato, assumendo così proprio la forma di un pettine.
Il termine pectinato deriva dal latino pectina, che significa proprio pettine. Queste sono le antenne che possiamo osservare in alcuni coleotteri e seghe.
I segmenti delle antenne seghettate sono dentellati o angolati su un lato, danno a queste antenne proprio la forma di una lama di sega.
Il termine serrate deriva dal latino serra, che significa sega. Queste antenne si trovano in alcuni coleotteri.
Le antenne setacee sono a forma di setola e rastremate dalla base alla punta. Il termine setaceo deriva dal latino seta, che significa setola.
Esempi di insetti con antenne setacee includono effimere (ordine Efemerotteri) e libellule e damigelle (ordine Odonata ).
Nelle antenne stilizzate, il segmento finale termina in un punto lungo e sottile, chiamato stile. Lo stile può essere simile a un capello ma si estenderà dalla fine e mai di lato.
Stylate deriva dal latino stylus , che significa strumento appuntito.
Questa tipologia di antenne si trovano in particolare in alcune vere mosche del sottordine Brachycera (come mosche rapinatrici, mosche beccaccini e mosche delle api).
Le antenne aristate sono a forma di sacchetto, con una setola laterale.
Queste antenne sono compatte e hanno un pelo sull’ultimo segmento. Le antenne aristate si trovano in particolare nei Ditteri (vere mosche).
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Le antenne capitate hanno una mazza o una manopola prominente alle estremità.
Il termine capitate deriva dal latino caput, che significa testa. Alcune farfalle hanno questo tipo di antenna lunga e sottile con estremità annodate o a forma di testa.
Le antenne claviformi terminano con un bastone o una manopola graduale (a differenza delle antenne capitate, che terminano con una manopola improvvisa e pronunciata).
Il termine clavate deriva dal latino che significa clava. Questa forma di antenne si trova più spesso nei coleotteri, come negli scarabei carogne.
Nelle antenne lamellate, i segmenti all’estremità sono appiattiti e annidati, quindi sembrano un ventaglio pieghevole.
Il termine lamellate deriva dal latino lamelle, che significa piatto sottile o scala. Questi tipi di antenne lamellate, si possono osservare nello scarabeo.
Le antenne moniliformi sembrano fili di perline, con segmenti sferici di dimensioni uniformi.
Monofiliforme deriva dal latino monile, che significa collana. Queste antenne si possono osservare nelle termiti (ordine Isoptera).
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