Animali erbivori poco conosciuti, caratteristiche e curiosità di animali di dimensioni piccole, medie o grandi che si cibano di soli vegetali. Vediamo quali sono.
Molto spesso si tratta di animali che normalmente si possono vedere in giro per il mondo, nelle praterie e talvolta anche nelle savane.
La categoria degli erbivori, vi rientrano a far parte sia animali invertebrati che vertebrati, includendo numerosi mammiferi ma anche uccelli, insetti e addirittura rettili.
Scopriamo quali i meravigliosi e caratteristici erbivori poco conosciuti ma che potresti incontrare da un momento all’altro.
A questa categoria appartengono specie indispensabili per il complesso equilibrio dell’ecosistema, poiché, tra le altre cose, la loro esistenza è funzionale alla continuità della catena alimentare.
La caratteristica principale degli erbivori è che basano la loro dieta quasi esclusivamente su alimenti di origine vegetale, ma possono talvolta anche integrare con altri tipi di alimenti.
È, inoltre, possibile fare una distinzione in base a quello che mangiano, ovvero distinguerli in 3 gruppi:
Ecco l’elenco di alcuni esempi di erbivori poco conosciuti che possiamo osservare in tutto il pianeta:
L’impala, rientra tra gli animali erbivori poco conosciuti e la sua alimentazione è composta sostanzialmente da foglie, erbe, frutta, fiori e emi.
L’impala il cui nome scientifico è Aepyceros melampus, è un elegante mammifero appartenente alla famiglia dei Bovidi, dell’ordine degli artiodattili.
Si tratta di un animale di taglia media, che misura circa 70–92 cm e pesa 40–76 kg ed è dotato di corna larghe e lirate di 45–91 cm o più lunghe, le più grandi corna di antilope dell’Africa orientale.
Vive nel nord-est del Sud Africa sino all’Angola, nello Zaire, nel Ruanda, nell’Uganda e nel Kenia.
Il suo habitat naturale è la savana, dove tende a stabilirsi ai margini delle foreste vicino ai corsi dei fiumi.
Il dik dik è una specie erbivora, principalmente si nutre di foglie, germogli, steli e altre parti di alberi e arbusti.
Il nome dik dik ha un’origine dal richiamo che la specie è solita emettere quando è spaventata. Misura un massimo di 60 centimetri, con 7 chili di peso, tanto da essere considerata la più piccola antilope del mondo.
Vive in aree semiaperte con molta vegetazione bassa in cui nascondersi, predilige habitat come la savana, le zone per i pascoli e i boschi.
Vive principalmente nelle regioni più aride, con scarsissime precipitazioni, ovvero nelle regioni meridionali ed orientali dell’Africa.
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Il capibara si nutre principalmente di erbe e piante acquatiche, ma anche di frutta e corteccia degli alberi, rientrando così di diritto negli erbivori poco conosciuti.
Il capibara il cui nome scientifico è Hydrochoerus hydrochaeris, appartiene all’ordine dei Rodentia, si tratta di un roditore la cui altezza è di circa 120 cm e il peso è di circa 60-80 kg.
È anche detto “maiale acquatico”, proprio a causa della sua corporatura e delle sue abitudini, infatti vaga sia di giorno che di notte, con un’andatura tranquilla e lenta, nei pressi dei fiumi e rotolandosi nelle pozzanghere.
Il capibara è il più grosso roditore esistente, corre goffamente, ma è un ottimo nuotatore e tuffatore.
E proprio quando si sente in pericolo, il capibara fugge velocemente in acqua emettendo un sibilo d’allarme per i propri simili.
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L’okapi si nutre di foglie e frutti da più di 100 generi di piante della foresta pluviale e come tutti gli animali precedentemente citati è poco conosciuto.
L’okapi (Okapia johnstoni) è un mammifero erbivoro, artiodattilo giraffide. Misura circa 1,5 metri d’altezza al garrese e ha una lunghezza media di circa 2,5 metri. Il suo peso varia tra i 200 e i 350 kg.
Vive nelle fitte foreste di pioggia della regione nord-orientale della Repubblica democratica del Congo, ex Zaire.
Si tratta di un animale molto singolare, è il parente più stretto della giraffa e nonostante condivida molte delle sue caratteristiche morfologiche, somiglia più ad un cavallo.
Ha, inoltre, i sensi dell’olfatto e dell’udito altamente sviluppati ed una caratteristica lingua di colore blu scuro che misura circa 30 centimetri.
Lo yak si nutre di graminacee, erbe aromatiche e licheni e spezza il ghiaccio o la neve ghiacciata per procurarsi l’acqua necessaria.
Lo yak detto anche bovino tibetano, può essere lungo fino a 3,3 metri e pesare 525 kg, presenta spalle alte e una gobba. Si tratta di un animale simile ad un grosso toro.
È possibile vederlo nelle steppe desolate, fino a quote di 6000 m situate in Kashmir (India), a est fino al Tibet e al Qinghai (Cina).
Dove viene considerato una grande risorsa, ed anche in altre nazioni dell’Asia o dell’Africa dove viene spesso utilizzato come animali da trasporto o da soma.
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Raffaella Lauretta
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