I diversi tipi di zampe degli animali, un modo per individuare la specie attraverso gli arti. Scopriamo caratteristiche e curiosità.
Gli animali sono spesso dotati di caratteristiche molto particolari ma quasi mai inutili o limitativi, anzi al contrario sono peculiarità che li rendono unici.
Difficilmente la natura commette errori, proprio per questo motivo ha assegnato agli animali di tutto il mondo diversi tipi di zampe.
Esseri di tutte le specie, capaci di sopravvivere proprio perché dotati ognuno di zampe appropriate al proprio corpo e al proprio habitat.
I diversi tipi di zampe degli animali
Ad oggi, sono è stato scoperto e classificato circa un milione e mezzo di specie, anche se una stima seppur approssimativa dice che esistono 20 miliardi di miliardi.
Sono suddivisi in 8,7 milioni di specie, 6 milioni e mezzo delle quali vivono sulla terraferma, mentre gli altri due milioni vivono in acqua.
Ciò di cui oggi vogliamo parlarvi, è la grandiosità della loro struttura, in quanto per ognuna di queste specie, la natura ha dotato questi animali delle apposite zampe inerenti al corpo e all’habitat per loro designato.
Per zampe, intendiamo, gli arti o le appendici in genere utilizzati per camminare, correre o saltare. Di cosa poi siano composte dipende dall’animale in questione.
Per intenderci, nei mammiferi, le zampe includono ossa, muscoli, tendini, legamenti, vasi sanguigni, nervi e pelle.
Negli insetti, le zampe includono la maggior parte dei componenti, precedentemente citati, tranne però nel caso di insetti che hanno un esoscheletro che sostituisce la funzione delle ossa e della pelle.
Ecco i più particolari tipi di zampe degli animali:
- le mesassonici dei tapiri: significa che il dito centrale è il più grande e forma l’asse del piede. L’unghia più piccola, presente solo sulle zampe anteriori, viene utilizzata solo su terreni fangosi;
- le numerosissime lamelle dei gechi: rivestono la superficie interna delle dita Ogni lamella è, a sua volta, ricoperta da decine di migliaia di setae per millimetro quadrato. Queste setole, più sottili di un capello umano, giocano un ruolo chiave donando al geco la sua straordinaria abilità;
- le palmate dell’ornitorinco: soni zampe che presentano lembi di tessuto tra un dito e l’altro, con un aspetto che ricorda la zampa di un’anatra. Oltre alle zampe anteriori palmate e quelle posteriori semi-palmate, i maschi di ornitorinco, sfoggiano speroni appuntiti carichi di veleno. Hanno un’andatura da rettile, con zampe poste ai lati del corpo piuttosto che sotto di esso;
- le due dita di struzzo: sono prive di piume e questo consente di non accumulare calore durante la corsa. Ogni struzzo ha 4 dita, due per zampa, con un dito più lungo che è anche munito di un’unghia piatta per favorire la velocità durante la fuga e un altro più corto per mantenere l’equilibrio;
- le lunghe dita di talpa: le zampe anteriori molto sviluppate: queste sono tozze, larghe e munite di unghie piuttosto corte molto robuste, particolarmente adatta alla vita sotterranea e allo scavo;
- le grandi unghie del bradipo: le zampe anteriori di questo animale sono lunghe circa il doppio delle posteriori. Tutte e quattro presentano tre unghioni leggermente incurvati, con l’unghia centrale più lunga delle altre due. Sono zampe particolarmente adatte a scalare gli alberi, ma possono diventare efficienti armi di difesa. La curvatura delle unghie consente al bradipo anche di dormire a testa in giù. Tuttavia questa stessa conformazione non è adatta a camminare sul suolo. Per tale motivo a terra il bradipo, si muove in maniera goffa ed insicura.
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Classificazione
Innanzitutto, occorre fare una classificazione delle tipologie di zampe, proprio perché molto differenti tra loro.
La classificazione è così suddivisa:
- Unipede:
- Bipede;
- Tripede:
- Quadrupede.
Descrizione dei diversi tipi di zampe
Come abbiamo potuto vedere esiste un numero diverso di zampe a seconda dell’animale, perciò partendo da quello più semplice ovvero l’unipede andremo ad associarlo all’animale corrispondente.
- Per unipede si intende ad esempio, la vongola, che si muove grazie all’unico piede che, dilatandosi e contraendosi per effetto della pressione sanguigna, consente all’organismo di infossarsi anche fino a 15cm sotto il sedimento. Inoltre la vongola è dotata di conchiglie dalla forma più o meno ovoidale o triangolare ellittica; composte da due valve uguali ed articolate tenute tra loro con una cerniera. La loro apertura e chiusura è assicurata da due muscoli adduttori (anteriore e posteriore).
- Per bipede si intende l’animale che poggia e si muove su due piedi (fra i vertebrati sono bipedi, oltre all’uomo, gli uccelli e i pipistrelli).
- Il tripede in natura non esiste a meno che di qualche malformazione o incidente;
- Il quadrupede invece è riferito ad animali che per muoversi e correre usano le quattro zampe, ad esempio cani, gatti, cavalli ecc.
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