Capra nana nigeriana: specie rara che tutti vorrebbero in cortile

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By Raffaella Lauretta

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Capra nana nigeriana, specie rara con cui molte persone amerebbero abbellire il loro giardino. Scopriamo tutto su questa specie ovina.

capra nana nigeriana
(Foto AdobeStock)

C’è tutto un mondo da scoprire e riguarda gli animali da cortile rari, ovvero quegli animali che non è facile vedere in giro.

Tuttavia sono molto in voga in quanto rendono i nostri spazi esterni, i vari cortili e giardini molto caratteristici e unici.

Oggi in particolare andremo a scoprire la capra nana nigeriana, un esemplare incantevole nella sua specie, con cui in tanti vorrebbero adornare il proprio cortile.

Come infatti, negli ultimi decenni si è diffusa anche la tendenza ad allevare queste caprette come animali da compagnia.

Caratteristiche della capra nana nigeriana

capra nana nigeriana
(Foto AdobeStock)

La nana nigeriana anche detta capra Tibetana, è una razza di capra di origini africane, come si capisce dal nome.

La caratteristica principale per alcuni esemplari sono gli occhi blu e le corna corte che gli allevatori solitamente le rimuovono attorno alle 2 settimane d’età.

Recentemente è diventata popolare la moda di tenere questa capra come animala da compagnia. Grazie alla sua natura curiosa e docile ma soprattutto alla sua taglia piccola.

Infatti la capra nana nigeriana misura fra i 40 ed i 56 cm d’altezza al garrese per le femmine e pesa fra i 26 ed i 35 kg.

Possiede un colore del mantello molto variabile. La capra nana nigeriana nonostante, la piccola stazza è una buona produttrice di latte, infatti può produrre anche i 3 kg al giorno.

Il latte prodotto da questa capra è più ricco di grassi rispetto a quello delle altre razze, molto adatto a produrre sapone e formaggio.

La Capretta Tibetana ha un carattere socievole e affettuoso, per questo sono particolarmente indicate per i bambini e sono molto diffuse negli zoo e nelle fattorie didattiche.

Origini e habitat

La capra nana nigeriana è originaria della Somalia, ma molto presente anche in Italia dove ha lo scopo prettamente ornamentale. Questa capra si adatta e riesce a sopravvivere a climi e habitat diversi.

Il suo habitat naturale è comunque caratterizzato da un clima umido e caldo con temperature molto alte e da una vegetazione arida e stepposa. Un clima prettamente tipico delle regioni dell’Africa centrale e meridionale.

Cosa mangia la capra nana nigeriana

Nei pasti della capra nana nigeriana non devono mai mancare fieno, frutta, erba fresca e piante a foglia larga.

Principalmente si nutre di graminacee, ossia fieno, frumenti e grani; seguono erbe miste, incolte, e solo una piccola parte è riservata alle leguminose, che apportano le proteine nell’alimentazione delle capre.

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Malattie comuni delle capre

La capra nana nigeriana, come tutte le altre capre, può essere vittima di parassiti come pulci e zecche, quindi è opportuno utilizzare dei prodotti specifici e sottoporre l’animale a visite periodiche dal veterinario.

Oltre a questa problematica, le capre possono essere colpite anche da:

  • Agalassia contagiosa: è una micoplasmosi di ovini e caprini che colpisce la mammella, gli occhi e le articolazioni, determinando importanti cali nella produzione lattea;
  • Brucellosi: zoonosi causata da microrganismi del genere Brucella, a decorso lento, spesso asintomatico;
  • Caev: è una malattia infettiva, causata da un virus della famiglia dei retrovirus. Essa colpisce soprattutto le razze da latte e rappresenta uno dei maggiori problemi degli allevamenti di questi animali;
  • Clamidiosi: è una zoonosi, una malattia infettiva batterica caratterizzata da aborti endemici negli ovini-caprini;
  • Criptosporidiosi: è una malattia parassitaria che provoca ritardi nella crescita e spesso la morte dei giovani animali a causa di forti diarree;
  • Enterite: un’infiammazione di entità variabile della mucosa intestinale;
  • Enterotossiemie: un gruppo di malattie cosiddette condizionate, durante le quali agenti microbici inoffensivi e normalmente presenti nell’organismo evolvono verso forme pericolose e patologiche;
  • Febbre Q: è una zoonosi molto contagiosa che può portare all’aborto nei ruminanti e manifestarsi nell’essere umano sotto forma di malattia acuta simile all’influenza;
  • Listeriosi: è un’infezione batterica che colpisce la maggior parte delle specie animali e l’essere umano; per questo viene classificata come una zoonosi;
  • Malattie Perinatali: possibili patologie che colpiscono prima il feto e poi il capretto durante queste fasi;
  • Mastite: è una tra le patologie più diffuse nell’allevamento caprino ed è causa di alterazione nell’attività della mammella, con sintesi di latte con contenuto proteico e salino modificato;
  • Paratubercolosi: malattia infettiva che colpisce tutti i ruminanti, domestici e selvatici, causata da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (MAP), caratterizzata da enterite cronica incurabile.
  • Parassistismo: è una condizione patologica costante in tutti gli allevamenti;
  • Pedaina: è un’infezione causata dall’azione combinata di due batteri, che penetrando nello zoccolo già indebolito da precedenti lesioni, possono portare alla perdita completa dell’unghiello;
  • Pleuropolmonite contagiosa: è un’infezione batterica che causa lesioni polmonari e alla pleura;
  • Polmonite: è una patologia piuttosto frequente negli allevamenti caprini e prevede lesioni polmonari che si estendono ad uno o più lobi del polmone, con perdita di funzione di questo organo;
  • Rogna: è una malattia parassitaria causata da ectoparassiti (acari) che causano gravi lesioni alla cute degli animali.

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Raffaella Lauretta

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