Gli animali che si drogano in natura, specie per la maggior parte conosciute ma di cui non era ancora nota questa cattiva pratica.
È difficile immaginare il mondo animale alle prese con le droghe, eppure succede. In questo momento in qualche parte del mondo c’è uno di questi esseri alle prese con stupefacenti naturali.
Sono diverse le specie di animali attratte da sostanze tossiche e che inconsapevolmente si ritrovano sotto il loro effetto.
Siete curiosi di sapere di quali animali si tratta e da dove recuperano queste sostanze?
Scopriamo insieme quali sono gli animali che si drogano in natura. Quali le loro caratteristiche e in che modo avviene l’assunzione di queste droghe.
Gli animali che si drogano in natura, sono specie sparse ovunque nel mondo e che fino ad oggi erano, a noi tutti, insospettabili di tale impresa.
Si tratta di specie appartenenti a diversi gruppi. Animali a cui piace stordirsi o anche eccitarsi attraverso l’uso di sostanze stupefacenti che si procurano nel loro habitat.
Ecco l’elenco degli animali che si drogano in natura:
I delfini Steno, sono inclini all’uso ricreativo di sostanze stupefacenti, nel caso specifico del potente veleno del pesce palla (tetraodontotossina).
Il pesce palla, oltre al classico rigonfiamento, emette una piccola quantità di veleno che li stordisce ma non li uccide e i delfini si passano il pesce palla di bocca in bocca per usufruire di questo veleno.
Lo Steno è un delfino di grosse dimensioni, appartenenti alla famiglia dei Delphinidae.
Il nome Steno viene dal greco e significa “stretto”, attribuitogli per del naso dello Steno, il quale appunto è molto stretto.
Un’altra particolarità di questo delfino è che è l’unico nel suo genere ad arrivare ad una lunghezza massima di circa 2,5 metri e un peso di circa 150 chili.
Se siete curiosi e fortunati potete avvistarlo in tutte le acque del mondo, ma solo nelle zone calde e tropicali.
I bruchi del Perù e della Colombia sono dei grandissimi consumatori di foglie di coca.
Questi animaletti si nutrono completamente di foglie di coca, la pianta da cui deriva la cocaina.
Gli studiosi per anni hanno cercato di capire come il corpo di questi piccoli animaletti potessero resistere a scorpacciate di coca.
Successivamente hanno realizzato che i bruchi non hanno la scarica d’euforia che invece si manifesta negli umani, ma il tutto comunque ancora non è chiaro.
Ciò che è noto in tutto il mondo è che in passato i governi proposero di liberare questi bruchi nelle piantagioni di coca in modo tale da distruggerle.
Le renne hanno l’abitudine di utilizzare nella loro abituale alimentazione dei funghetti allucinogeni che trovano in natura.
Le renne, note anche come caribù in America del Nord, sono cervidi delle regioni artiche e subartiche. Le dimensioni di questo animale varia in base all’area geografica.
Una caratteristica di questo animale è che a differenza degli altri animali cervidi, anche le femmine della renna sono dotate di corna.
Le renne sono animali ruminanti ed erbivori perciò si nutrono della vegetazione che le circonda e tra queste ritrova i funghetti allucinogeni, di cui accennavamo precedentemente.
I Lemuri hanno trovato la loro sostanza stupefacente nei millepiedi, i quali secernono una sostanza chimica velenosa quando minacciati.
Questa sostanza oltre a dare questa sensazione di stordimento, è efficace anche come antiparassitario, e i lemuri si scambiano il favore di scambiarsela sul manto peloso a vicenda.
I lemuri sono una specie di scimmia che vive nel Madagascar.
Ad oggi si contano più di 100 specie di lemuri, presenti nello zoo di Tsimbazaza, nei numerosi parchi nazionali o anche in natura, sempre in Madagascar.
Una particolarità di questi animali e che vivendo sugli alberi hanno sviluppato uno strano ma veloce metodo per spostarsi, ovvero su due zampe con dei grandi salti laterali.
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Le Scimmie cappuccino, proprio come i Lemuri hanno trovato la loro droga nel millepiedi che emettono una sostanza chimica velenosa.
Queste scimmie, devono il nome per via della colorazione del mantello (in particolare Cebus capucinus) che ricorda gli abiti di un frate francescano, con tanto di cappuccio.
Si tratta di scimmie di circa 110 cm di lunghezza totale massima, per un peso medio di circa 6 kg.
Vivono in gruppi di 6-40 esemplari, con numerose femmine fra loro imparentate coi propri cuccioli e numerosi maschi.
Le scimmie cappuccino hanno abitudini diurne e notturne, in cui si danno alla ricerca di cibo. La loro dieta è fatta di frutta e semi, ma non disdegnano uccelli e le loro uova, grossi insetti ed altri piccoli vertebrati.
Il Giaguaro si stordisce, invece, con una pianta rampicante chiamata yagé (Banisteriopsis caapi), che rilascia un potentissimo allucinogeno.
Il giaguaro è il terzo felide più grande del mondo dopo la tigre e il leone. Si tratta di un mammifero carnivoro della famiglia dei felidi.
Le dimensioni del giaguaro sono maggiori invece rispetto a quelle del leopardo. Il peso è normalmente compreso tra i 60 e i 100 kg. Il maschio più grande arrivava a 158 kg.
Oggi è possibile avvistarlo soprattutto nel bacino amazzonico. Il giaguaro è un abile arrampicatore e cacciatore.
Si nutre di: cervi, scimmie, bradipi, uccelli, grossi roditori, come il capibara e gli aguti, di pecari e affrontano anche i tapiri, ma non è intimidito da animali più grandi.
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Raffaella Lauretta
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