Animali senza cervello, esseri particolari in grado di vivere anche senza questo straordinario organo. Scopriamo le loro peculiarità.
Gli animali senza cervello, sono esseri privi dell’organo principale del sistema nervoso centrale, presente nei vertebrati e in tutti gli animali a simmetria bilaterale, compreso l’uomo.
Molto spesso si tratta di animali che raramente si possono vedere, perché si mimetizzano o solo perché vivono a decine di metri di profondità sottoterra.
Scopriamo quali questi meravigliosi e caratteristici animali senza cervello che potresti incontrare da un momento all’altro e non riconoscere.
Gli animali senza cuore sono esseri affascinanti tanto quanto il luogo in cui vivono. Scopriamo quali sono questi animali.
Al mondo esistono creature senza cervello e nonostante ciò, svolgono normalmente il loro ciclo di vita.
Per lo più si tratta di specie marine che hanno conservato morfologie simili a quelle che avevano migliaia di anni fa.
Ecco l’elenco dei principali animali senza cervello:
La caravella portoghese è un organismo formato da una colonia di idrozoi. Questi stessi organismi distribuiscono le funzioni vitali essenziali, in quanto privi di cervello e cuore.
La caravella portoghese può raggiungere anche la lunghezza di 30 metri. Il suo corpo è dotato di una specie di sacco galleggiante, lungo circa 15 cm.
Ma ad esso si attaccano i tentacoli che possono raggiungere come dicevamo anche 30 metri e sono fortemente urticanti. Si presenta di colore azzurro violacea, a volte tendente al fucsia.
È dotata di più di 10 tipi di veleni diversi, ognuno caratterizzato da un colore, tutti tossici per l’uomo.
Non è una specie comune in Italia, anche se con l’alzamento delle temperature ci sono stati alcuni avvistamenti nel mediterraneo.
Il cetriolo di mare rientra gli animali senza cervello ma anche esso possiede diverse terminazioni nervose nei piccoli tentacoli e faringe.
Il cetriolo di mare è chiamato così per la particolare forma allungata e coperta di rilievi. Possiamo incontrarlo in tutto il mar Mediterraneo.
Questo animale ricorda un po’ il lombrico, anche per come avviene lo spostamento, ossia attraverso le contrazioni di muscoli circolari e longitudinali.
Il cetriolo di mare ha grandi capacità rigenerative e presenta cinque file longitudinali di pedicelli ambulacrali, di cui due dorsali (bivio) e tre ventrali (trivio).
Vive nascosto nella sabbia melmosa o negli anfratti delle rocce, strisciando sul fondo tra le alghe.
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La medusa cassiopea è dotata di un sistema detto diffuso o reticolare, ovvero la pelle è coperta da una rete di nervi interconnessi che inviano informazioni su ciò a cui si sfrega.
La caratteristica principale di questa medusa sono i suoi tentacoli molto velenosi con cui cattura le sue prede.
La medusa cassiopea può raggiunge anche i 30 cm di diametro, è di forma circolare ed ha un ombrello discoidale frastagliato che assume le colorazioni sul giallo e verde.
Possiede piccoli tentacoli, che partono dalla bocca e si terminano con delle protuberanze simili a dei bottoncini, colorati di blu e viola.
Nonostante appartenga alla categoria, la Cassiopea non è assolutamente urticante ma potrebbe comunque provocare allergie in alcuni soggetti.
Il riccio di mare è un animale privo di cervello e di un sistema nervoso ma pur essendo dotato di un’anatomia antica e rudimentale, riesce a compiere in ogni caso le funzioni principali.
Il riccio di mare è conosciuto per il suo aspetto, uno scheletro esterno coperto da punte acuminate che possono contenere una potente tossina.
La sua forma è di tipo discoidale o sferico (globoso), privo di braccia o arti ma al suo interno si trovano invece tutti i suoi organi vitali.
Il corpo del riccio di mare è diviso in parti o metà: le parti orale e aborale. La parte orale, dove troviamo la bocca dell’animale, è quella rivolta verso terra.
La parte aborale, troviamo l’ano e la madreporite del riccio, che si collega direttamente al suo sistema ambulacrale.
Il riccio di mare si adatta ai diversi climi ed ecosistemi marini, inoltre riesce a vivere sia in profondità che vicino alla superficie.
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La stella marina non ha un cervello ma ha un sistema nervoso formato da nervi e un plesso nervoso che invia informazioni da diverse parti del corpo, funzionando come una sorta di cervello.
Le dimensioni della stella marina possono variare notevolmente da un diametro che va da 2 centimetri a 1 metro. Esistono più di 200 specie, chiamate più esattamente asteroidi.
La caratteristica di questo animale del mare riguarda il suo corpo, in quanto riesce a rigenerare alcune parti e se nel caso venisse fatto a pezzi, da ogni parte ne nascerebbe una nuova stella.
Un’altra particolarità riguarda i colori sgargianti e appariscenti, che possono essere il: giallo, il verde, il rosa, il rosso e può essere sia omogenea che screziata. Alcune specie di stelle marine possono anche essere luminescenti.
Per quanto bella e conosciuta per questa sua peculiarità, la stella marina viene definita come uno degli abitanti più voraci dei fondali marini.
La spugna di mare non ha né organi specifici né un sistema nervoso definito. La sua attività vitale viene svolta a livello cellulare.
La spugna di mare è tra gli animali più antichi del mondo, poiché vive gli oceani del Precambriano, ovvero il periodo che risale a 570 milioni di anni fa.
Le dimensioni della spugna di mare possono variare da pochi cm fino ad arrivare a circa 2 metri. Inoltre non ha una simmetria corporea, in quanto anch’essa molto variabile.
Il corpo è composto da solo tre differenti tipologie cellulari aggregate tra loro, che svolgono i ruoli più essenziali come quello di protezione, nutrizione e riproduzione.
La spugna di mare, come la maggior parte degli animali ha una funzione, ovvero contribuire alla pulizia e alla nitidezza delle acque, in quanto trattengono con la filtrazione molte particelle responsabili del classico torpore che si trova nelle profondità marine.
I gigli di mare sono la classe di echinodermi, più antica, priva di cervello.
I crinoidi o gigli di mare, hanno avuto grande diffusione durante tutto il Paleozoico. Esistono oltre 600 specie differenti e sono presenti in tutti i mari del mondo, eccetto il mar Nero e il mar Baltico.
Hanno una forma che ricorda più una pianta che un animale. Il loro corpo è formato da una teca, o calice, che contiene o sostiene i visceri, cinque braccia flessibili, di solito ramificate e a forma di piuma; bocca e ano situati entrambi sulla superficie orale, che è rivolta verso l’alto.
Nella prima fase di vita, le larve nuotano libere nel plancton, per poi ancorarsi con un peduncolo al substrato, divenendo bentoniche.
I gigli di mare si nutrono di una varietà di protisti (actinopodi, diatomee e altre alghe unicellulari, foraminiferi), larve di invertebrati, piccoli crostacei e detriti organici.
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Raffaella Lauretta
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