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Animali monotremi: mammiferi primordiali differenti ancora viventi

Animali monotremi, caratteristiche e curiosità di un ordine che comprende mammiferi viventi primitivi. Scopriamo quali sono questi animali

(Foto AdobeStock)

Gli animali monotremi sono specie particolari rappresentati da due famiglie viventi: Ornitorinchidi e Tachiglossidi.

Molto spesso si tratta di animali che raramente si possono vedere, perché sono abili scavatori e anche nuotatori e vivono a decine di metri di profondità sottoterra o nei mari.

I monotremi sono un ordine che comprendono i mammiferi più antichi ma anche i più specializzati ed è l’unico ordine conosciuto della sottoclasse dei Prototeri.

Scopriamo quali i meravigliosi e caratteristici animali senza coda che potresti incontrare da un momento all’altro.

Animali monotremi

Gli animali monotremi esseri affascinanti che colpiscono per la loro particolarità. Scopriamo quali sono questi animali.

I monotremi sono chiamati anche animali puzzle, perché hanno un becco come gli uccelli, depongono le uova simili ai rettili e allattano i cuccioli come i mammiferi.

I monotremi sono a sangue caldo con un alto ritmo metabolico, anche se più basso degli altri mammiferi, e hanno peli sul loro corpo.

Hanno una camminata è simile a quella dei rettili e le loro gambe sono posizionate sui lati piuttosto che al di sotto del corpo. Non hanno i denti, per mangiare e la loro temperatura è inferiore rispetto agli altri mammiferi.

Sono ovipari e non vivipari come tutti gli altri mammiferi. Il loro sistema di riproduzione è infatti simile a quello di rettili e uccelli: depongono uova. Vivono in Australia, in Tasmania ed in Nuova Guinea.

Ecco l’elenco dei monotremi:

  • Ornitorinco;
  • Echidna;
  • Zaglossus.

Ornitorinco

L’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus ) appartiene all’ordine dei monotremi e alla famiglia degli ornitorinchidi.

(Foto Adobe Stock)

L’ornitorinco vive in Australia, sull’isola di Tasmania e Oceania, predilige fiumi e corsi d’acqua con poco flusso d’acqua.

È un mammifero che riesce a muoversi meglio via acqua che via terra, trascorre gran parte della sua vita in acqua in cerca di cibo fresco.

Infatti nuota perfettamente e usa la coda come un timone. Si nutre principalmente di: alghe che si trovano sul fondo di fiumi, torrenti e laghi e di animali che li abitano, come insetti, gamberi, vermi, crostacei e molluschi.

Ha un aspetto particolarmente strano, poiché ha delle zampe simili alla lontra ma sono anche palmate come quelle di un uccello acquatico, il becco simile all’anatra e la coda simile al castoro.

Raggiunge una lunghezza che va tra 45 e 60 cm, con una coda da 10 a 15 cm, un becco che va dai 5,2 a 5,8 cm e un peso compreso tra 1 e 2,4 kg nei maschi e 0,7 e 1,6 kg nelle femmine.

Sia il corpo che la coda larga sono ricoperti da una spessa pelliccia marrone che attribuisce all’animale uno strato isolante che lo mantiene caldo, è anche impermeabile e la sua consistenza è simile a quella di una talpa.

Il muso allungato e la mascella inferiore sono coperti da una pelle morbida. Il suo aspetto fisico non è la sola stranezza di questo animale, ma anche la sua riproduttività ovipara è sconvolgente.

Mentre gli altri mammiferi partoriscono la loro prole, l’ornitorinco depone le uova e nonostante non abbiano il seno, le femmine sono in grado di allattare i piccoli durante i primi mesi di vita.

L’ornitorinco ha un’aspettativa di vita di 11 anni in libertà ed è maturo sessualmente a circa 9 anni. Si accoppia solo una volta all’anno, solitamente avviene tra giugno e ottobre.

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Echidna

L’echidna è conosciuto anche col nome di “formichiere spinoso”. Esistono quattro tipi ma la specie più diffusa è quella col becco corto.

(Foto AdobeStock)

Poi ci sono anche Echidna, in Tasmania, di dimensioni più grandi ed infine quelli che abitano in Papua ed in Nuova Guinea, col muso più allungato.

Ricorda molto un riccio anche per le abitudini e proprio come fanno anche i ricci, si raggomitola, formando una palla di aculei. Tuttavia si tratta degli ultimi monotremi, è infatti un mammifero oviparo.

È dotato di un muso stretto ed appuntito privo di denti, le zampe sono corte e provviste di artigli, il corpo è coperto di peli, marrone-neri, e il dorso è ricoperto da robusti aculei.

Vive solitario nelle vicinanze della propria tana, ricavata nei tronchi, tra i cespugli o al riparo tra le pietre. Caccia di giorno e di notte, non ha molti predatori e perciò in cattività, è in grado di raggiungere anche i 50 anni.

Tuttavia tranne la specie a becco corto, sono a rischio di estinzione, per l’impoverimento del proprio habitat, le altre 3 specie di echidna che vivono nell’area continentale e insulare dell’Oceania.

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Zaglossus

Zaglossus conosciuto anche con i nomi comuni di “Echidna dal becco lungo”, “Echidna dal becco ricurvo” o “Zaoglosso”.

(Foto AdobeStock)

Lo zaglossus è un genere di mammiferi monotremi appartenente alla famiglia dei Tachiglossidi, caratteristico della Nuova Guinea.

È dotato di un caratteristico becco che rappresenta i due terzi dell’intera lunghezza della testa. La lunghezza è compresa tra 55 e 77 cm, il peso tra 5 e 16 kg.

I maschi di questa specie sono più grandi delle femmine e posseggono inoltre uno sperone su ciascun tallone.

Le zampe sono muscolose e dotate di 5 dita, di cui però solo 3, site negli arti anteriori. Si tratta di abili scavatori in quanto dotati di unghie adatte allo scavo.

Vive in Nuova Guinea e predilige habitat forestali, dal livello del mare fino a 2.500 metri sopra al livello del mare. Si nutre di formiche, termiti e larve di coleotteri che si procura raschiando la terra.

Della sua stagione riproduttiva si conosce poco ma si pensa avvenga a luglio quando dopo l’accoppiamento la femmina depone un solo uovo.

Il piccolo nasce cieco e fino a che non svilupperà i primi aculei verrà allattato dalla madre nella sacca stessa.

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Ettore D’Andrea

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