“E’ evidente che si tratta di un errore giudiziario”, è l’amara dichiarazione di Nadja Brodmann della sezione di Zurigo della Protezione animali svizzera (Psa), commentando la decisione del tribunale amministrativo cantonale che ha concesso all’Università e il Politecnico federale di Zurigo di proseguire la sperimentazione animale sulle scimie, respingendo un ricorso presentato dalle associazioni e le organizzazioni animaliste.
La Brodmann ha ricordato che gli animali in questo tipo di sperimentazione “soffrono enormemente” e non a caso, nel 2009, una sentenza del tribunale federale aveva vietato sperimentazioni simili.
Le due università hanno presentato un ricorso per poter utilizzare fino a tre macachi in delle ricerche sulla schizofrenia e altre malattie mentali.
Indignazione e preoccupazione da parte degli animalisti che aveva già tentato di bloccare l’autorizzazione nel 2014 del Servizio veterinario di Zurigo con il ricorso presentato da tre membri della commissione cantonale, riuscendo a far sospendere la sperimentazione in attesa del giudizio arrivato a distanza di tre anni e con il quale viene concesso alle università la possibilità di effettuare le loro ricerche sfruttando i macachi.
Secondo le indiscrezioni trapelate dai media locali, le sperimentazioni non prenderanno il via prima dell’autunno e pertanto, le organizzazioni si stanno adoperando per bloccarle nuovamente.
In base ad alcuni dati ufficiali, nel 2015, in Svizzera sono aumentate del 12% le sperimentazioni condotte sugli animali, calcolando a 682mila animali utilizzati in nome della ricerca, per cosmetici o l’industria del tabacco e altri settori. Nella maggioranza sono stati utilizzati pesci e anfibi ma anche circa 22 mila topi modificati geneticamente e oltre 10mila volatili. Nel 75% gli esemplari utilizzati subisco delle lievi costrizioni, il 21% medie e il 2%, pari a 13mila animali, sono stati sottoposti a forti costrizioni in palese violazione del benessere degli animali.
Il dibattito in Svizzera come in Italia mira a sostenere ricerche alternative. Nel Belpaese, ha sollevato sdegno lo slittamento dell’entrata in vigore del ddl che limita la sperimentazione animale, rinviata di un anno. Mentre a livello internazionale, nel mese di febbraio 2017, la Humane Society ha rilanciato una campagna contro la sperimentazione animale ricordando quanto sia legata in realtà ai poteri delle lobby economiche come ad esempio i test per i pesticidi, vietato in molti paesi.