Lo zoo al contrario: gli animali sono liberi, gli umani in gabbia (FOTO)

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By Francesca DM

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Lo zoo al contrario ha riscosso molto successo, dove gli animali sono liberi mentre i visitatori sono chiusi in una gabbia protettiva

Lo zoo al contrario (Screen Twitter)
Lo zoo al contrario (Screen Twitter)

Siamo abituati alla classica visone dello zoo, dove gli animali sono chiusi in gabbia, e non sempre trattati nei migliori dei modi. Purtroppo tanti gli zoo che vengono denunciati per maltrattamento, o per non rispettare la natura dei loro ospiti obbligandoli a delle condizioni di vita non consone alle loro caratteristiche.

Restano comunque però una delle attrazioni più visitate. La curiosità di vedere animali lontani dalle nostre realtà ci incuriosisce e ci porta a volerne sapere di più, a volerli guardare da vicino e a voler immortalare il momento. Tante volte entriamo nei loro spazi senza alcun rispetto, dimenticandoci che sono comunque esseri viventi e che vivono rinchiusi. Il continuo battere sui vetri delle loro gabbie, o i flash delle fotocamere, o le nostre voci alte per richiamare la loro attenzione sono fonte di stress per loro.

Ed è proprio per unire l’esigenza dell’uomo di voler avvicinarli, con quella di non farli sentire dei miseri oggetti, ad aver portato il GG Conservation Zoo, ad un’interessante e sbalorditiva inversione di ruoli. Per visitare i loro animali, le cose si faranno al contrario: gli animali liberi, gli uomini in gabbia.

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Lo zoo al contrario

Foto scattata dall'interno della gabbia (Screen Twitter)
Foto scattata dall’interno della gabbia (Screen Twitter)

Il fondatore del GG Conservation Zoo, al quale da il nome, è Glen Gariff, il quale ha dedicato la sua intera esistenza a proteggere e preservare i leoni in Sud Africa. La loro situazione da alcuni anni è a rischio. Il loro numero diminuisce e molte le associazioni che si muovono per poter evitare che peggiori.

L’idea di invertire i ruoli è nata per permettere di poter osservare questi esemplari meravigliosi e imponenti da vicino, senza però intaccare la loro routine o il loro stato mentale provocandogli dello stress inutile. Ma soprattutto, potrebbe essere un buon modo per sensibilizzare sulle loro condizioni in cattività.

La gabbia utilizzata è un dono da parte di un fotografo tedesco, visitatore abituale, al quale serviva un modo per poterli fotografare da vicino senza però disturbarli. In questo zoo, il re della foresta vive libero, e sono i visitatori a doversi adattare alla situazione. Nel bel mezzo della natura i box sono posizionati per permettere a chiunque voglia di poter essere a stretto contatto con gli animali, e di fotografarli liberamente nel loro habitat naturale.

L’esperienza viene fornita da due anni circa, e l’importante per tutto lo staff è far vivere un esperienza in totale sicurezza sia per le persone che per gli animali. La gabbia è un grande cubo di plexiglass, con dei fori di respirazione, assolutamente sicuri, in quanto grandi abbastanza per permettere il passaggio di aria fresca e pulita, ma non abbastanza da permettere ad una zampa di leone di attraversarli.

Il box contiene massimo tre persone, e tutti i visitatori restano affascinati dall’esperienza e piacevolmente stupiti dalle emozioni che si provano. Tra i commenti più comuni il fatto di poter avvicinare realmente questi favolosi esemplari e poterli osservare muoversi liberamente nell’ambiente a loro più familiare.

Lo zoo è un santuario non a scopo di lucro, con l’unico scopo di aiutare e preservare questi esemplari. Accettano donazioni che vengono esclusivamente utilizzati per la nutrizione e il sostentamento del Re della Foresta. Un’originale idea, che permette un esperienza completamente nuova, ma soprattutto sensibilizzare sul cosa significa per una volta essere nei loro panni, mentre loro sono liberi e felici di essere loro stessi.

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F.D.M

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