Un vero e proprio dramma registrato all zoo di Qalqilya in Cisgiordania dove un orso ha sbranato il braccio ad un bambino in gita scolastica.
Secondo quanto riferiscono i media, la tragedia è avvenuta quando il bambino palestinese di nove anni, Waqqas Saif, aveva varcato l’area di sicurezza, avvicinandosi, troppo alla gabbia dove vi era l’orso, forse per dargli del cibo.
Saif è stato subito portato all’ospedale a-Najah di Nablus dove i chirurghi hanno stabilizzato le condizioni del bambino e hanno fatto il tutto e per tutto per salvare parte del suo braccio.
Le autorità locali palestinesi hanno deciso di chiudere lo zoo per avviare una commissione d’indagine e fare chiarezza sul caso. Al momento, tuttavia, non è stato precisato che fine farà l’orso che ha aggredito il bambino.
Lo zoo di Qalqilya che accoglie circa 170 esemplari, è stato creato nel 1986 ed è l’unico zoo della Cisgiordania nato dalla cooperazione con lo zoo israeliano di Ramat Gan, presso Tel Aviv.
Purtroppo molti casi simili sono stati registrati un po’ in tutto il mondo, a partire dalla vicenda eclatante del bambino, scappato al controllo dei genitori e caduto nell’area dei gorilla allo Zoo di Cincinnati negli Stati Uniti dove un esemplare che aveva recuperato il bambino è stato poi ucciso.
Casi che ci fanno riflettere non solo sulle condizioni di sfruttamento e di prigionia di questi poveri animali sradicati dal loro habitat, ma soprattutto sulla responsabilità dell’uomo e non degli animali in tragedie come queste. Ovviamente, come sempre accade, si tende a dare la colpa all’animale, tacciato di pericolo e abbattuto per preservare l’immagine. E’ ovvio che un essere abituato a muoversi in centinaia di ettari, recluso in uno spazio ridotto, sottoposto allo stress dei visitatori, che diventi, prima o poi, aggressivo.
Foto scattata dai visitatori lo scorso 16 aprile
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