Le zanzare sono tra gli insetti che veicolo il maggior numero di malattie infettive. Con la primavera in arrivo e il Coronavirus quale sarà la loro pericolosità nel contagio
Dal mese di febbraio, la paura del coronavirus si è estesa in tutto il mondo. L’Italia sta fronteggiando quella che è stata elevata alla categoria di pandemia dall’Oms. Ogni giorno, il bollettino dei pazienti colpiti da Covid-19 aumenta. Il governo italiano ha pertanto intrapreso delle misure drastiche per ridurre i rischi di contagio con il decreto del 9 marzo in vigore fino al 3 aprile con il quale ha esteso a tutto il paese, le misure previste per la zona rossa, invitando la popolazione a non uscire di casa, promuovendo la campagna in rete con l’hashtag #iorestoacasa.
Un virus molto contagioso dagli effetti violenti sull’organismo. Un’influenza per molti virologi estremamente pericolosa.
La preoccupazione è tanta e ha fatto precipitare molti paesi nel caos, bloccando interi commerci ed economie.
Coronavirus e contagio con le zanzare
Quello che preoccupa è l’arrivo della bella stagione alle porte. Una primavera anticipata con temperature miti fin dall’inizio del 2020. Questo comporta di conseguenza un risveglio naturale anticipato anche degli insetti.
La domanda è lecita e in molti si sono chiesti se gli insetti noti per essere portatori e trasmettitori di virus, non possono esserlo anche per il coronavirus.
A rispondere a questa domanda, il virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco che esclude il rischio contagio del coronavirus tramite le zanzare.
“È assolutamente escluso. Questa domanda rientra tra quelle che i pazienti ci rivolgono più spesso, legata soprattutto all’arrivo dell’insetto in questa stagione, ma la medicina ha escluso qualsiasi connessione. Parla anche del rischio di contagio, che è ciò che interessa di più a tutti che in questo periodo stanno cominciando a farsi domande in proposito”, rassicura il virologo, sottolineando che invece “esiste un rischio rarissimo di trasmissione fecorale. Vale a dire che il contatto con le feci. Va da sé che, in base al nostro stile di vita, questo contatto è inesistente”.
L’innalzamento delle temperature comportano anche a una maggiore sudorazione. Anche in questo caso, l’esperto ha escluso qualsiasi rischio: “Anche il sudore è da escludere. L’unico mezzo di trasmissione sono le goccioline respiratorie che fuoriescono dalla bocca o dal naso”, conclude il virologo.
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C.D.