Alla ricerca del gatto scomparso Zampy la famiglia sprona le ricerche promettendo una ricompensa: la reazione dei vigili non era prevista.
In seguito alla misteriosa scomparsa del gatto Zampy i suoi padroncini – residenti del comune marchigiano di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino – hanno tentato finora di mobilitarsi in tutti i modi possibili per ritrovare il loro piccolo esemplare dal pelo striato. Fino al punto di incalzare le ricerche sul territorio offrendo una ricompensa a coloro che potrebbero riuscire a rintracciare il gatto, dalle varie tonalità di grigio sul manto e dagli bellissimi occhi gialli.
Le tracce del micio – di due anni d’età – si sono perse lo scorso 16 luglio, nei pressi del Lungomare Sassonia. Ora, trascorsi ben tre lunghi mesi dalla sua scomparsa e ricevuti i provvedimenti da parte delle autorità locali sul modus operandi scelto dai padroncini per proseguire le sue ricerche, le effettive possibilità di ritrovare il quattro zampe sembrano destinate diminuire progressivamente.
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In questo lungo periodo di assenza dalla sua abitazione i proprietari di Zampy – oltre a stabilire una ricompensa di 300 euro – hanno affisso un’ingente quantità di volantini segnaletici nella cittadina, con l’obiettivo di sensibilizzare gli abitanti del posto e di facilitare il riconoscimento del loro micio.
Ad esporsi nuovamente, anche su Facebook – poche settimane fa e di risposta a una netta e inattesa presa di posizione dei Vigili locali – ci ha pensato infine Chiara David. La padroncina di Zampy si è ritrovata costretta a rinnovare l’appello destinato alla ricerca del micio in un modo alternativo, dal momento che i suoi volantini precedentemente collocati per le vie della località erano stati tutti rimossi, ma senza che Zampy fosse stato effettivamente ritrovato.
“Non potete capire lo sconforto“, ha spiegato la donna sul suo profilo, raccontando di essere stata multata in seguito a una segnalazione. I manifesti affissi sarebbero stati di dimensioni fuori dal comune e di un numero troppo elevato, rischiando di minare l’estetica della piccola città.
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Nonostante il provvedimento, però, i padroncini di Zampy non si sono arresi e stanno continuando le ricerche in maniera alternativa, invitando chiunque avesse notizie utili a contrattarli sui recapiti presenti sul volantino di riferimento e sul gruppo Facebook – dove è poi apparso virtualmente – “La Fano che ci piace o non ci piace“.
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