La presidente del WWF Italia Donatella Bianchi ha lanciato un appello per ricordare a tutti di non inquinare incitando le persone a smaltire responsabilmente le mascherine e i guanti che si stanno accumulando nell’ambiente in questo periodo di epidemia.
I guanti e le mascherine di plastica in questo tragico periodo dove il covid-19 si è diffuso in tutto il mondo, sono diventati dei dispositivi essenziali per cercare di evitare di diffondere ulteriormente il contagio del virus.
L’utilizzo giornaliero di questi dispositivi però preoccupa gli esperti sotto un altro punto di vista ovvero quello dell’inquinamento. Si stima infatti se solo l’1 delle mascherine utilizzate dovesse finire in natura si avrà un conseguente inquinamento catastrofico, 10 milioni di mascherine di plastica gettate irresponsabilmente nell’ambiente creerebbero danni irreparabili alla natura.
In questo periodo, molto spesso sui social sono apparsi video e foto di animali che senza l’ingombrante presenza dell’essere umano si stanno appropriando di territori dove a causa appunto dell’uomo non si erano mai addentrati.
In tutto il mondo scimmie, delfini, anatre, cervi, conigli e moltissimi altri animali hanno raggiunto i centri abitati passeggiando indisturbati, le acque, grazie all’impossibilità di uscire con le barche sembra più limpida e si stima che grazie all’inutilizzo delle automobili il livello di smog nell’aria sia notevolmente calato.
Nonostante questo però l’ambiente è ancora in pericolo infatti in un comunicato del WWF è stata espressa la preoccupazione per i livelli di inquinamento che potrebbero aumentare notevolmente.
Una stima del Politecnico di Torino fa intendere che per la Fase 2, in cui verranno a poco a poco riavviate le attività produttive e sociali, serviranno 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di guanti per ogni mese.
Questi dispositivi se non smaltiti responsabilmente e riversate nei mari potrebbero avere effetti catastrofici per il regno animale e per quello dell’ambiente.
A lanciare l’appello è la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che nel comunicato ha asserito “Così come i cittadini si sono dimostrati responsabili nel seguire le indicazioni del governo per contenere il contagio restando a casa, ora è necessario che si dimostrino altrettanto responsabili nella gestione dei dispositivi di protezione individuale che vanno smaltiti correttamente e non dispersi in natura”.
“È necessario evitare che questi dispositivi, una volta diventati rifiuti, abbiano un impatto devastante sui nostri ambienti naturali e soprattutto sui nostri mari. Proprio per difendere il Mediterraneo che ogni anno già deve fare i conti con 570 mila tonnellate di plastica che finiscono nelle sue acque (è come se 33.800 bottigliette di plastica venissero gettate in mare ogni minuto).”
“Chiediamo alle istituzioni di predisporre opportuni raccoglitori per mascherine e guanti nei pressi dei porti dove i lavoratori saranno costretti ad usare queste protezioni per operare in sicurezza.”
” Ma sarebbe opportuno che raccoglitori dedicati ai dispositivi di protezione fossero istallati anche anche nei parchi, nelle ville e nei pressi dei supermercati: si tratterebbe di un vantaggio per la nostra salute e per quella dell’ambiente”.
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