La natura selvaggia affascina e, in alcuni casi, può anche spaventare, soprattutto quando parliamo di animali come i grandi serpenti costrittori.
Tra gli appartenenti a queste specie i più conosciuti sono i pitoni e le anaconda, due animali in grado di raggiungere dimensioni ragguardevoli e, ipoteticamente, anche di inghiottire un essere umano in alcuni casi. Nessuno però avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse tentare di farsi ingoiare vivo per dimostrare l’attitudine reale di questi animali a mangiare o non mangiare un essere umano. È così che un attivista per l’ambiente ha deciso di affrontare niente meno che un’anaconda verde della foresta amazzonica, una specie simbolo del Perù sulla quale sono radicati diversi pregiudizi.
La trovata messa in piedi da un presunto attivista per l’ambiente sembra più un mezzo per farsi pubblicità che il tentativo di dimostrare la reale attitudine delle anaconda verdi simbolo del Perù. Ad ogni modo ciò che Paul Rosilie ha deciso di fare nel lontano 2014, davanti le telecamere di Discovery Channell, è stato proprio infilarsi una tuta di carbonio, cospargersi di sangue e legarsi ad un cavo d’acciaio prima di stuzzicare una grossa anaconda verde nel tentativo di farsi inghiottire.
A 10 anni esatti dall’esperimento si è tornato a parlare della questione, sottolineando la cattiva riuscita dell’esperimento, ed farlo è stato l’erpetologo Antonio Romano. “Le anaconde non mangiano le persone e non servono strane trovate da circo per dimostrarlo, nel filmato si può infatti vedere che il rettile non è affatto intenzionato all’uomo e solo quando questo insiste nel proporsi l’animale mette in atto quello che è in verità solo un meccanismo di difesa e non un tentativo di caccia”.
Queste le parole dell’esperto, parole che non sono di stima verso esperimenti di questo tipo, secondo Romano, infatti, la conservazione non può essere promossa con spettacoli come questo, ma solo con la divulgazione consapevole e soprattutto etica. Non sono infatti mai stato documentato casi di ingestione di umani, se non uno ai danni di una donna dispersa ma avvenuto da parte di un pitone reticolato, una specie ben più grande e diffusa in un diverso continente.
La dieta delle anaconda comprende invece uccelli, piccoli mammiferi e uova, i roditori però compongono la parte principale della dieta, rendendo questi animali evidentemente indispensabili per l’ambiente. La brutta nomea delle anaconda dovrebbe dunque essere rivista nei confronti di questi animali dovrebbero sorgere maggiori sentimenti di stima e rispetto, nella speranza che gli ambienti nei quali vivono possano essere salvaguardati per il bene di tutto l’ecosistema.
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