L’hanno trovata agonizzante nel cortile di un condominio di via Fratelli Rosselli, a Ivrea, e hanno provato a salvarla, ma per una volpe non c’è stato nulla da fare. È morta 48 ore dopo il ricovero nella clinica veterinaria di Grugliasco. La notizia è riportata dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese. A dare l’allarme, martedì scorso, erano stati gli inquilini di un intero palazzo.
Praticamente tutta la palazzina si era mossa nel tentativo di salvarle la vita ed era stata fatta una colletta per pagare le spese veterinarie. Probabilmente, la volpe era stata avvelenata e aveva cercato un riparo nel cortile condominiale. L’hanno così ritrovata barcollante e con bava alla bocca, accucciata sulle scale dell’androne. Tra i primi a soccorrerla c’è stato Sandro Formini, il quale ha chiamato una pattuglia di vigili urbani. Intanto, Maurizio Pitti e Cristina Zaccariello allertavano il servizio veterinario dell’Asl.
Via Facebook poi è arrivata dallo stesso Sandro Formini la notizia della morte della volpe. Su quanto accaduto si sono espresse le guardie zoofile che fanno capo alla Città metropolitana (ex Provincia di Torino): “Sul corpo dell’animale sarà fatta una accurata autopsia”.
Per ora sono tre le ipotesi, hanno spiegato: “L’avvelenamento mirato con esche confezionate ad arte per sbarazzarsi di tutte le volpi presenti in una porzione di territorio ove vi è la presenza di animali domestici e da cortile. La seconda ipotesi, quella più pericolosa e sulla quale sta lavorando uno staff di veterinari, è la presenza di un virus letale che si sta diffondendo tra i selvatici. Con quella di via Fratelli Rosselli sono cinque le volpi trovate morte e, probabilmente altre carcasse, sono presenti nei boschi”.
La terza ipotesi, spiegano ancora le guardie zoofile, “quella che a noi pare più probabile è quella di una morte dovuta all’ingestione di un topolino o di un ratto che a sua volta aveva ingerito veleno. L’animale non aveva conati di vomito, ma i sintomi sono compatibili con quelli causati dai micidiali veleni di ultima generazione”.
Le volpi entrano a contatto con gli abitanti: qualche tempo fa, vi avevamo raccontato di una volpe, che messa da parte la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo, è solita presentarsi in una casa dove riceve del cibo. Con questo sfama lei e i suoi cuccioli. La vicenda che vi raccontiamo arriva da Socchieve, comune italiano di 904 abitanti della provincia di Udine.
Successivamente è emersa la vicenda di una 61enne di Galluccio, nel casertano. La donna è stata denunciata dai Carabinieri della Stazione di Mignano Montelungo unitamente ai colleghi della Stazione Carabinieri Forestali di Roccamonfina. L’accusa nei suoi confronti è di detenzione di animali selvatici e di razza protetta. In sostanza, la protagonista di questa vicenda aveva deciso di “adottare” una volpe come animale domestico. Ovviamente, la volpe le è stata tolta ed è stata reimmessa in libertà.
GM
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