Lo sfogo è stato pubblicato su Facebook dalla donna dopo aver vissuto anche nel giorno di Capodanno un incubo che sembra non aver fine.
Amare gli animali nel modo in cui lo fanno certe persone può portare spesso a moltissime sofferenze. Essere un volontario che ogni giorno lotta per la salvaguardia di cuccioli indifesi non è affatto facile, sotto moltissimi punti di vista. Tra questi c’è anche la rabbia crescente verso chi, invece, continua a contribuire alla morte, sofferenza e abbandono di esseri indifesi. Una donna volontaria dell’Oasi Ohana ha affidato a Facebook uno sfogo dopo aver vissuto il terribile incubo del ritrovamento di una cucciolata di cani di pochissime settimane rinchiusi in uno scatolone e abbandonati il giorno di Capodanno.
Ennesimo abbandono di cuccioli il giorno di Capodanno: lo sfogo di una volontaria su Facebook
Le parole, per quanto possano essere dure, probabilmente non riusciranno mai a spiegare quanta rabbia si possa provare in certi momenti. L’abbandono di animali e le continue violenze verso di essi sono purtroppo ancora troppe in tutto il mondo. Per chi ha deciso di vivere cercando invece di contrastare questi fenomeni, ogni volta che viene fatto un ritrovamento o scovato un animale vittima di violenza, è sempre un grande dolore che porta inevitabilmente con sé un grande senso di frustrazione e rabbia. Questo è quello che è accaduto a Chiara Calasanzio, una volontaria dell’Oasi Ohana di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento.
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La donna si è abbandonata ad uno sfogo su Facebook il giorno di Capodanno, dopo aver vissuto l’ennesimo incubo di un ritrovamento per strada. Chiara nell’ultimo giorno dell’anno si è fatti imbattuta in uno scatolone all’interno del quale erano stati lasciati otto cuccioli di pochissime settimane.
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I cani, ancora dei neonati di nemmeno un mese, sarebbero di certo morti se il caso non avesse voluto farli incontrare con lei. E assistere a questo ennesimo atto di viltà e violenza ha innescato in lei un vero e proprio sentimento di rabbia verso chi ha compiuto il terribile gesto.
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“Voglio che tu soffra” una frase di certo durissima, ma che esprime a pieno i sentimenti di chi si spende ogni giorno per poter salvare delle vite. La rabbia di Chiara è di certo il risultato di chi sa quanti ritrovamenti come questo, evitabili se solo le persone iniziassero a pensare al dolore che provocano e ad utilizzare la sterilizzazione sui propri animali.
La donna con il suo sfogo si rivolge al colpevole dell’abbandono degli otto cuccioli il giorno di Capodanno, ma i destinatari possono essere moltissimi altri, tutti coloro che proseguono a vivere le loro vite in tranquillità nonostante i gesti che decidono di compiere. Rifugi, associazioni, enti e tutti i volontari continuano ogni giorno a provare a fare del loro meglio nonostante la mancanza di denaro e il continuo aumentare delle difficoltà e Chiara è proprio tra questi e, forse, la sua pazienza è arrivata davvero al limite. (G. M.)