Vittime di sevizie, un cucciolo veglia il fratellino morto. Sale l’indignazione a Marsala, in provincia di Trapani, in Sicilia, dove i volontari dell’Enpa sono stati chiamati ad intervenire dopo una segnalazione di due cuccioli abbandonati. Sul posto i volontari si sono trovati di fronte l’ennesimo orrore: quello di due piccole creature di appena due mesi, vittime di sevizie. Uno dei due cagnolini era morto, l’altro, abbandonato a se stesso, in condizioni gravi di denutrizione, impaurito, con un filo da pesca attorno al collo che aveva formato una profonda ferita, continuava a vegliare il corpicino ormai inerme di quel suo fratellino.
La rabbia dei volontari espressa lo scorso 6 luglio con un post che accompagna il video del ritrovamento dei cuccioli e che mostra tutto l’orrore e la crudeltà della violenza gratuita di cui sono state vittime due creature innocenti e innocue. Ovviamente, sconsigliamo la visione del filmato alle persone sensibili, purtroppo nonostante le critiche di chi non vuole vedere questa brutalità , queste immagini devono essere condivise, non solo per dovere di cronaca ma per mostrare la realtà quotidiana e non il mondo delle meraviglie, dei cani infiocchettati. Ecco la realtà , quella del randagismo, quella degli abbandoni, della crudeltà umana frutto di tradizioni per cui la vita degli esseri viventi non ha valore.
Purtroppo in alcune regioni e province italiane l’indice del randagismo e degli abbandoni è una piaga e in assenza delle istituzioni e di una strategia mirata alla sterilizzazione e a microchippare gli animali, attraverso un monitoraggio del territorio, questa realtà quotidiana difficilmente potrà mai essere contrastata.
L’assenza di sensibilità e di un’educazione al rispetto degli animali di certo non agevola il lavoro dei volontari e delle associazioni impegnate nelle aree più critiche e che devono fare i conti con orrori quotidiani, rifugi e canili sovraffollati e costi per le cure e il mantenimento davvero impegnativi.
Cani abbandonati, maltrattati che sopravvivono a malapena per strada, esposti a violenze con i quali spesso vengono cacciati a pedate, nell’indifferenza di tutti.
La stessa sezione locale Enpa di Marsala ha denunciato le condizioni in cui opera, evidenzia l’ipocrisia dei molti che criticano ma non agiscono e restano indifferenti: “Ennesima segnalazione questa mattina, corri in fretta perché ci segnalano un cane morto e uno vivo. Arriviamo sul posto e troviamo solo il piccolo morto! Stato di putrefazione avanzato!!! Sarà morto da almeno un giorno e nessuno si è sognato di fare segnalazione!!!!!! Questa è la civiltà ????????? Fate schifo!!!!!!!
Abbiamo 13 cuccioli in stallo!!!!!! T R E D I C I!!!!!! Gli aiuti dove sono?????? Sapete solo segnalare??? Nessuno che porta un pacco di croccantini, 2 scatolette di umido, qualche antiparassitario!!!!!! FATE SCHIFO!”.
Parole dure che testimoniano purtroppo una mentalità diffusa ovunque e non solo in Sicilia.
Il cucciolo chiamato Carletto è stato preso in cura dai volontari che cercano adesso uno stallo o un’adozione per evitare a quella piccola creatura terrorizzata di finire dietro le sbarre di un canile: “Prediligeremo le richieste da parte di adottanti residenti o disponibili ad accogliere i cuccioli a Milano, Firenze, Bologna, Torino e Roma per facilitarci con le staffette. Viene chiesta donazione per aiutarci a sostenere le spese del viaggio. Verrà ceduto previo controllo preaffido, firma del modulo di adozione e disponibilità a mantenere i contatti nel tempo”.
Per informazioni scrivere alla pagina Facebook ENPA Marsala o mandare una mail a marsala@enpa.org.
+++IMMAGINI NON ADATTE A PERSONE SENSIBILI+++