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Vita dura per i gatti randagi a Milano: la battaglia per tutelarli

(Pixabay)

Da quando in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano, è stato aperto un hotel di lusso, i gatti hanno vita dura. Lo denuncia l’Aidaa, per bocca del suo presidente Lorenzo Croce. Questi ha detto: “I gatti non si toccano. Ci sono troppo spesso persone che vogliono toccare le colonie feline. Per fortuna Milano, grazie anche al lavoro fatto a suo tempo da Gialuca Comazzi quando era garante degli animali  ai tempi della giunta Moratti ha un regolamento”.

Le norme tutelano “in maniera quasi ferrea, quindi si mettano l’anima in pace i nemici dei mici, che per dirla in spagnolo No Pasaran”, conclude Croce. Ma cosa sta accadendo? L’hotel di lusso “ha aperto un ristorante occupando anche il terrazzino dove si trovava la casetta dei gatti della colonia felina”. Questa la denuncia dell’Aidaa, che ha ricordato come la colonia felina sia lì ospite da anni.

Aidaa accusa ancora: “I gatti già avevano avuto una prima dispersione durante i lavori per la creazione del ristorante e si erano nascosti nelle grondaie o sui tetti”. Poi l’hotel venne aperto e il titolare promise di trovare una soluzione. Questa non è mai arrivata e la volontaria che custodisce i gatti è in seria difficoltà. L’associazione animalista a questo punto ricorda la legge nazionale di tutela del randagismo. Inoltre rammenta che esiste un regolamento del comune di Milano che tutela le oltre 600 colonie presenti in città.

Ancora gatti al centro delle polemiche

Nelle scorse settimane, sempre a Milano, aveva tenuto banco la questione riguardante il divieto di portare animali – inclusi cani e gatti – anche nel trasportino sulle vetture delle società di car sharing. Del veto, che è esteso praticamente in tutta Italia, se ne è parlato anche in Comune. A sollevare le polemiche, anche in questo caso, il presidente di Aidaa Lorenzo Croce.

Questi aveva affermato:  “Quello che appare evidente da tutta questa situazione è che vi sia una disparità di trattamento”. Vengono penalizzati “anche in questo caso i proprietari di animali in particolare dei cani rispetto agli altri”. Croce ritiene “ridicolo sostenere che i peli di cane possono portare problemi igienici quando su quelle auto spesso si accomodano umani di tutti i tipi e che lasciano rifiuti di varia natura compresi i preservativi usati. Quello che chiediamo è una uniformità di regole”.

Poi aggiunge: “Soprattutto chiediamo maggiore rispetto per gli animali e per il loro padroni che sono assolutamente discriminati dalla stragrande maggioranza degli operatori ottusi di car sharing”. Croce aveva altresì sottolineato: “Basta discriminare gli animali ed i loro proprietari”. L’invito a tutti i proprietari di animali è questo: “Boicottare quelle società di car sharing che vietano il trasporto di cani e gatti anche se nel trasportino. Così le auto rimarranno pulite e le loro tasche vuote”.

 

GM

Gabriele

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