Hanno vissuto tutta la loro vita chiuse in una cassa, tratte in salvo, finalmente le cagnoline possono vivere libere con le nuove famiglie
Non sempre, purtroppo, quando i pelosetti trovano una casa possono stare tranquilli che qualcuno si prenda cura di loro, proteggendoli e trattandoli con il rispetto che meritano.
Decidere di tenere con se un animale è una scelta che deve essere ben soppesata. Alcune persone, non riescono a vederli per quello che realmente sono, anime pure che vorrebbero solo essere amate.
Molte le storie di esseri umani che maltrattano i loro animali domestici senza alcun rimorso di coscienza, dimostrando di non avere alcun cuore. Un triste racconto vede come protagoniste due piccole cagnoline, che per tutta la loro vita hanno vissuto chiuse in una cassa. Finalmente oggi, sono libere e circondate dall’amore delle loro nuove famiglie.
Quando sono state tratte in salvo, le loro condizioni, gli occhietti spaventati e tristi, hanno commosso gli operatori che hanno accolto le quattro zampe, che per 6 lunghi anni della loro esistenza non hanno avuto nessun contatto con il mondo esterno.
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“Finalmente la loro vita è iniziata” recita così il post della RSPCA dove viene raccontato la storia delle due cucciole “Bella e Lila hanno ritrovato le loro case future dopo una vita in cui sono state bloccate in una cassa“.
Una storia triste quella che vede come protagoniste due cagnoline che hanno vissuto per 6 lunghi ed estenuanti anni chiuse in una cassa. Tutto il personale dell’organizzazione RSPCA si è commosso quando è giunto il momento di salutare per sempre le due pelosette che finalmente avevano trovato una nuova casa.
Per tutta la loro esistenza, Bella e Lila, non hanno avuto contatti con il mondo esterno. A salvarle gli ispettori che le hanno subito condotte e affidate alle cure della RSPCA Martlesham Animal Center, Suffolk. Natalie Wood, supervisore della struttura racconta di loro, come riportato dalla RSPCA: “Bella e Lila avevano condotto una vita così ristretta e protetta e crediamo che avessero avuto solo un tempo molto limitato fuori dalle loro casse” aggiungendo “avevano a malapena sperimentato il mondo esterno. Erano completamente chiusi ed erano terrorizzati da tutto e da tutti“.
Quando le hanno portate da loro erano in pessime condizioni. Il pelo era sporco e aggrovigliato con feci e urina. Sotto le loro unghie c’era la presenza di vegetazione, la terra riempiva le loro orecchie, i dentini pieni di placche e avevano le pulci. Il trauma più profondo però era quello che viveva nella loro anima. Erano impaurite, terrorizzate da tutto ciò che le circondava e non lasciavano avvicinare nessuno, rendendo arduo il compito degli operatori di riuscire ad instaurare un rapporto con loro.
“Ci sono voluti due mesi prima che potessimo portare Lila fuori per la sua prima passeggiata” continua il racconto la supervisore “un altro mese prima che Bella si avventurasse fuori dalla sicurezza del centro con noi. Per noi è stata una pietra miliare enorme“.
Arrivate nel febbraio 2021 alla RSPCA, un primo vero momento importante nel quale si è capito che si stava andando nella giusta direzione, è arrivato a maggio, quando Lila ha stretto un profondo legame con una delle assistenti, manifestandole la sua gioia nel vederla e appoggiandole le zampette addosso come per abbracciarla, dimostrando che i timori stavano iniziando a lasciare il suo cuore.
Nonostante fosse difficile, nessuno si è arreso e finalmente anche loro hanno avuto il lieto fine che meritavano. Le due famiglie che le hanno adottate le descrivono come adorabili e dolcissime. Di Lila, che oggi non solo ha lasciato dietro di se il suo passato, ma anche il suo nome diventato Jemima, viene raccontato che “sta diventando piuttosto sfacciata e adora trascorrere del tempo con noi“, affermando anche che “è così felice, ha modi meravigliosi ed è molto intelligente e desiderosa di imparare. Ha adorato la sua prima visita in spiaggia, le piace andare in macchina“. Di Bella dicono che “sta andando molto bene; ci sentiamo molto fortunati ad averla“.
Orribili 6 anni della loro vita, che grazie al grande lavoro fatto dalla RSPCA, sono stati lasciati in un cassetto chiuso della memoria, lasciando spazio al meraviglioso futuro che le attende, amate e protette dalle loro nuove famiglie.
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