Una vicenda che scalda i cuori quella di Peanut, un adorabile cucciolone di soli tre anni, il quale ha trascorso tutta la sua vita a catena corta. Infatti, non si è praticamente mai mosso da una casetta improvvisata, trasformata in rifugio, sul retro di un’abitazione in Pennsylvania, negli Stati Uniti. In quella zona, i cani sono considerati ancora solo degli animali da guardia. Un giorno però il recinto è crollato e tanti non sono rimasti indifferenti. L’accaduto è stato perciò segnalato la situazione al gruppo HOPE for Erie Animal Wellness, con una grande esperienza in materia di recupero e cura di animali bisognosi.
Questi però erano fuori zona, ma hanno trovato nella mamma di una loro volontaria, Russelline Steinbuhler, l’ausilio giusto per prestare soccorso al povero Peanut. La donna ha parlato coi proprietari del cane e si è resa conto che non erano in malafede, per cui ha provato a convincerli che il gesto di tenere legato un cane alla catena provoca sofferenza all’animale. Poi ha dato consigli utili su come migliorare le condizioni di vita di Peanut, a partire da una cuccia migliore e una corda più lunga.
Peanut ha così avuto maggiore considerazione e ha potuto anche iniziare a sdraiarsi sul prato. Il passo successivo è stato socializzare col cane, fino ad arrivare al punto che questi ha iniziato a fidarsi e a ricevere fiducia. Infine il cane è stato liberato dalla catena e ha potuto correre sul prato. Grazie all’impegno dei volontari, dunque, la sua famiglia ha davvero cambiato atteggiamento e Peanut ora è un cane che si gode la propria libertà.
Di una vicenda simile avevamo parlato nei mesi scorsi. Lui è un cane di nome Bear che per 15 anni ha conosciuto unicamente pochi metri che lo tenevano legati alla sua cuccia. Il cane, detenuto presso un’abitazione nel Suffolk County, New York è stato segnalato ad una associazione locale, la Guardians of Rescue. I volontari si sono recati sul posto per verificare e accertare i fatti: “Abbiamo ricevuto la segnalazione di un cane che aveva bisogno di aiuto. Ma quando siamo arrivati sul posto era peggio di quanto pensavamo”, ha commentato Robert Misseri, presidente fondatore della Guardians of Rescue.
Il proprietario del cane, che non è mai stato accusato di maltrattamento, ha acconsentito a che Bear fosse liberato e non si è opposto alla richiesta dei volontari che volevano regalare al cane una seconda possibilità nella sua vecchiaia. Il momento del taglio della catena è stato ripreso da un video: pochi istanti, emozionanti, con i quali un gruppo di persone ha ridato la libertà ad un cane. Bear, incuriosito da tutto il trambusto intorno a sé, ad un certo punto si è reso conto di non essere più legato e pertanto si è diretto verso i volontari, scodinzolando, come per riconoscenza.
GM
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