Polemica sui manifestanti del Sindaco di Cetara i quali hanno attuato una campagna a sfavore degli animali: vietato sfamare i gatti.
Il Sindaco di Cetara, città situata in provincia di Salerno, ha preso posizione per quanta riguarda il numero di gatti randagi presenti nel suo territorio. “Gli appassionati di gatti, per non creare ulteriori disagi, sono pregati di curare i trovatelli nella propria abitazione!“. Questo messaggio è stato affisso sui muri degli edifici della città, scatenando polemica tra chi, invece, gli animali li aiuta ogni giorno. Proprio l’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), ha chiesto al Sindaco Fortunato Della Monica e all’Assessore all’Ambiente Marco Merano, di rettificare quanto richiesto nel messaggio.
I gatti randagi sono tutelati dalla normativa italiana nella legge 281 del 1991, in materia di animali domestici e prevenzione del randagismo. Con il messaggio affisso in giro per la città di Cetara, il Sindaco ha espresso chiaramente che considera il gatto un animale libero e non per nulla connotato che sia un animale che per errore, una svista, o una cattiveria da parte dell’uomo si trova al di fuori della supervisione dell’uomo.
Nel messaggio viene specificato che è vietato dare ai gatti da mangiare perché i residui di cibo attirano i topi e gli insetti infestanti, creando un ulteriore preoccupazione di “allarme sanitario“. “Le maleodoranti deiezioni prodotte dai gatti, inoltre, rendono indecorosi vicoli, strade e piazze del paese“, scrivono nel messaggio assessore e sindaco.
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L’amministrazione vieta, quindi, di sfamare i gatti che vivono per strada, nonostante siano ufficialmente riconosciuti dalla legge. Le colonie feline sono una conseguenza delle legge 281 del 1991, sono gruppi di gatti che vivono sotto il controllo sanitario e gestiti da enti e associazioni protezioniste come le Asl, per esempio, che gli assicurano viveri e cure.
A coordinare la loro salute, a censire e a riconoscere le colonie, secondo la legge, dovrebbe essere proprio il Comune, ma in questo caso il dovere viene meno. In risposta al messaggio affisso per la città è intervenuta l’Oipa, la quale ha inviato un’istanza dove chiede la rimozioni di tali cartelli o rettifica del messaggio. L’avviso, infatti, fa passare un messaggio sbagliato e irrispettoso nei confronti di chi, ogni giorno, si impegna in attività di volontariato per salvaguardare la salute degli animali randagi e abbandonati. L’attività di volontariato è tutelata quanto lo sono gli animali vaganti in un Comune, perciò traspare un messaggio sbagliato dalla A alla Z.
L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali invita il Sindaco di Cetara ad organizzare un incontro a tavolino con i volontari locali, con lo scopo di istituire un confronto e un piano di azione utile per la corretta gestione dei gatti randagi. In questo modo si rispetterà il loro benessere, l’igiene e anche il decoro urbano.
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