L’ordinanza del Sindaco di Torre del Benaco emessa nel luglio del 2016 aveva già fatto molto discutere gli animalisti e soprattutto dopo che un commerciante venne multato per occupazione del suolo pubblico aver lasciato delle ciotole con dell’acqua per i cani all’esterno del negozio, la località sul Lago di Garda si è creata non poche inimicizie a cominciare dal presidente dell’Associazione Italiana difesa animali e ambiente (AIDAA), Lorenzo Croce che ha sempre condannato la politica del sindaco di Torri del Benaco.
A distanza di un anno, la località torna sotto i riflettori per una multa di 157 euro inflitta ad un uomo di 44 anni, proprietario di due cani che avrebbe lasciato fare la pipì sul cestino di una spazzatura per strada, in prossimità di un ristorante. L’uomo non avrebbe rispetto la famosa l’ordinanza che riguarda i divieti di pipì per i cani nei centri abitati e nel centro storico, 105 R.O.P. articolo 4 lettera B per cui i proprietari dei cani sono obbligati a pulire le orine dei loro fedeli compagnia 4zampe.
“Siamo oltre il ridicolo, ci appelliamo al buon senso del prefetto perché faccia recedere il sindaco di Torri del Benaco da tali assurde ordinanze una volta per tutte”, ha tuonato ancora una volta Lorenzo Croce, sottolineando che “la cosa si fa davvero comica perché i vigili aggiungono che l’accertamento è stato eseguito de visu, ovvero sul posto, da parte del personale della polizia locale, con relazione fotografica depositata agli atti”.
Una situazione che sfiora davvero l’assurdo, la cui dimensione viene ben spiegata da Croce quando sottolinea che “in poche parole i due vigili hanno dovuto annusare il liquido per capire se era acqua o pipì di cane? “.
Il tema tuttavia non è nuovo e nel 2015 la Cassazione emise una sentenza per un caso simile nel centro storico di Firenze nella quale era stato indicato che nell’impossibilità di vietare al cane di fare pipì è bene portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per ripulire. Tuttavia, anche il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi nel 2016 ha emesso un’ordinanza come quella di Torri del Benaco per cui i proprietari di cani di pulire subito con l’acqua la pipì dei loro animali, tranne nei periodi di gelo.
Posizioni che fanno discutere in quanto discriminatorie e che limitano le libertà degli individui. Di certo, sono in linea con l’assurda multa inflitta ad un teenager a Genova multato di 10mila euro per aver fatto la pipì per strada. La domanda che ci poniamo verte sul perché i cittadini, compresi i proprietari dei cani continuano a pagare delle tasse comunali che riguardano anche la pulizia del territorio laddove, è evidente la sporcizia lungo le strada che non viene mai rimossa. E’ ovvio che se da una parte le istituzioni obbligano i cittadini a rispettare determinate regole che gli stessi cittadini debbano essere in dovere di fare rispettare gli stessi obblighi alle istituzioni. Ma questo ovviamente è un altro capitolo.
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