Il corpo di un gatto morto probabilmente perché ucciso dagli stenti è stato ritrovato in provincia di Vicenza. Il cadavere del povero animale è stato individuato con una caratteristica decisamente spaventosa. Infatti dei fili elettrici tenevano strette le zampe sia anteriori che posteriori dello sfortunato esserino. A fare questa terribile scoperta sono stati i volontari dell’ENPA di stanza a Thiene-Schio. Questi hanno riferito un dettaglio macabro: il gatto aveva sul suo volto una espressione di sgomento e di terrore. Si pensa che possa avere avuto al massimo 5 mesi di età.
Gli animalisti hanno allertato il servizio veterinario dell’Ulss 7 “Pedemontana”, che ha recuperato la carcassa del gatto morto. È stata allertata anche la polizia di Malo, che ora sta raccogliendo gli indizi utili per poter trovare chi ha fatto questo. L’Ente Nazionale Protezione Animali invita chiunque sia in possesso di informazioni utili in grado di poter far risalire all’identità dei responsabili a dire ciò che sa. È l’ennesimo episodio di odio e violenza nei confronti degli animali. Un altro controverso episodio si è verificato in provincia di Padova.
Gatto morto, è solo l’ultimo di una serie di brutti episodi
La LAV denuncia un nuovo sopruso commesso, anche se indirettamente stavolta, da un cacciatore. Lega Anti Vivisezione parla sul proprio sito web ufficiale del brutto episodio che ha visto come sfortunata protagonista una gatta. Il tutto si è verificato di mattina presto una settimana fa, nelle campagne situate in provincia di Padova. Qui padre e figlio vengono allertati dal gran fracasso proveniente dall’esterno della loro abitazione. Una volta giunti fuori i due si accorgono dell’intrusione di un cane da caccia all’interno della loro proprietà. Ma quel che è peggio è che l’animale stringeva tra i suoi denti il corpicino di Nerina, la loro gatta.
È risultata inutile la corsa da veterinario, nel tentativo di salvare la micetta. Dopo alcune ore di agonia l’animaletto è infatti morto a causa delle gravissime lesioni interne riscontrate. Il cane l’aveva azzannata in maniera letale, come evidenziato anche da una apposita radiografia. Purtroppo anche le leggi non fanno molto con la lieve entità delle condanne previste in occasione di reati contro gli animali.