Veterinario killer condannato dopo una vicenda risalente al 2014: il professionista eutanizzò numerosi cani in una struttura animale.
Il veterinario killer è stato condannato con rito abbreviato a due mesi e 20 giorni. È questa la sentenza che ha visto l’uomo dover sottostare a quanto previsto dalla legge dopo i fatti accertati all’interno di un canile situato a Vergato. Si tratta di una piccola località situata sugli appennini, con la vicenda che risale al 2014. L’imputato è stato condannato lo scorso 14 aprile ma l’esito della sentenza si è saputo soltanto nelle scorse ore. Qui il professionista praticava eutanasia a cani perfettamente sani non considerati però più utili per svariati motivi. Bastava anche il non essere più idonei alla riproduzione per condannare quei poveri quattrozampe a morte certa. Ad interessarsi di questa controversa vicenda è stata la sezione di stanza a Bologna dell’Oipa. L’associazione animalista si era costituita parte civile nel procedimento penale.
Ed anche se la condanna al veterinario killer appare decisamente leggera nonostante i crimini commessi e la sofferenza arrecata, alla fine c’è soddisfazione per il raggiungimento della condanna stessa. Alla quale farà seguito con tutta probabilità anche la radiazione dall’albo dei professionisti, secondo quanto comunicato dal coordinatore Oipa per l’Emilia-Romagna, Paolo Venturi. Secondo quest’ultimo non ci sono i presupposti affinché un professionista continui ad esercitare dopo essersi macchiato di tali colpe, per di più in un periodo ancora relativamente recente. Il veterinario killer difatti, in maniera anche alquanto sorprendente, non era stato fermato in alcun modo dall’esercitare la propria professione se non attraverso una sospensione di alcuni mesi.
Per eludere questa punizione si era recato a lavorare all’estero. Prima di riuscire di nuovo a rientrare in Italia come se niente fosse. Di questa vicenda si era occupata anche ‘Striscia la Notizia’. L’inviato aveva colto in diretta la somministrazione di una dose letale di farmaco Tanax ad una femmina di cane corso. I corpi dei quattrozampe venivano poi gettate in una fossa comune, messa poi sotto sequestro dalla Forestale. Assieme al veterinario killer nel 2014 venne iscritto nel registro degli indagati anche il proprietario del canile di Vergato. questi però morì nel corso del 2015.
A.P.
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