La serie di devastanti incendi che sta flagellando il Vesuvio, con i roghi che in alcuni casi sono finiti con l’incrociarsi e l’unirsi per diventare ancora più grossi da fronteggiare, presenta un aspetto macabro e raccapricciante allo sfondo: è stato già stabilito che le fiamme hanno una origine dolosa, e dal tutto si sta addensando una fittissima coltre di fumo che rende l’aria irrespirabile in zona per una grossa estensione, oltre a rendere praticamente invisibile da lontano il gigantesco vulcano che da tempo immemore sovrasta Napoli. Uno degli incendi ha addirittura sconfinato, superando la provincia per arrivare nel territorio di Avellino ed in quello del Beneventano.
E’ stato immane il dispiegamento di uomini schierato a protezione della discarica della località di Novelle Castelluccio, pronti ad intervenire qualora il fuoco si dovesse avvicinare troppo. Per evitare qualsiasi ulteriore disastro anche di altra natura, il personale specializzato è pronto a limitare i roghi. Intanto gli agenti dei Carabinieri Forestali hanno già individuato otto fonti di origine degli incendi, le quali presentano tutte degli aspetti in comune: si tratta in tutti i casi di zone impervie e molto difficili da raggiungere, ed il fuoco è stato appiccato nello stesso momento, stando a quanto osservato dopo le necessarie analisi ambientali. E nelle scorse ore era emerso per l’appunto anche un aspetto mostruoso e per certi versi incredibile: i piromani si sarebbero avvalsi anche di animali, presumibilmente vivi, per dare origine alla furia del fuoco.
Si parlava nella fattispecie di gatti, ritenuti più che sacrificabili, cosparsi di benzina ed accesi come torce. La loro fuga disperata avrebbe fatto il resto, contribuendo a disseminare le fiamme anche più rapidamente. Questa situazione sta rendendo la vita difficile anche alle strutture come i canili, che sorgono nelle zone interessate dalla sciagura: l’On. Paolo Bernini del Movimento Cinque Stelle denuncia con un video girato sul posto le complicate conseguenze da dover affrontare, e spera che la politica non si volti dall’altra parte. ‘Il Corriere della Sera’ ha voluto vederci più chiaro nella faccenda, contattando la Forestale locale che ha smentito per fortuna che tale pratica sia stata messa in atto. Se degli animali sono stati utilizzati per appiccare le fiamme, non erano sicuramente vivi, anche se una cosa del genere in passato era stata attuata.
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