Due ragazzi sono stati arrestati per aver costretto un cucciolo di cane a inalare fumo di marijuana, diffondendo il vergognoso video sui social media.
Gli esseri umani, a differenza di qualsiasi atra specie vivente, sono dotati di cattiveria che utilizzano deliberatamente per fare del male. Un’ulteriore dimostrazione della malignità di alcuni esemplari di questa specie viene da una piccola cittadina del Brasile, dove pochi giorni fa due giovani sono stati arrestati per maltrattamento di animali. A pagare le spese del crudele gesto compiuto dai ragazzi è stato il cucciolo di cane di tre mesi di razza Pit Bull, al quale per “divertimento” i due avrebbero fatto inalare una sostanza psicoattiva dannosa per qualsiasi essere vivente.
Due giovani arrestati per aver fatto inalare al cucciolo di cane fumo di marijuana, postando poi il video sui social
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A Paragominas, un comune del Brasile situato nello Stato del Pará, una settimana fa la Polizia Militare ha arrestato un ragazzo di diciotto anni e sequestrato in flagranza di reato un ragazzo di diciassette anni.
Due giorni prima dell’arresto dei giovani un video aveva iniziato a circolare sui social network. Sui diversi gruppi WhatsApp era stato infatti condiviso un filmato che ritraeva un cucciolo di cane sotto l’effetto della droga.
Come si ricava da un post condiviso sulle pagine social delle forze dell’ordine di Paragominas (in particolare sulla pagina Facebook del Boletim de Ocorrências Paragominas), venuti a conoscenza del video e a seguito di attente indagini gli agenti della Polizia Militare sono riusciti, grazie anche a una segnalazione anonima, a identificare una delle due persone responsabili del maltrattamento nei confronti del povero animale. Dopo la confessione del 17enne, anche il ragazzo di diciotto anni è stato identificato e arrestato.
Il video non mostrava infatti i volti delle persone responsabili: nella scena iniziale si vedeva solo di sfuggita un ragazzo mentre soffiava il fumo di marijuana sul musetto del cucciolo; il resto del lungo filmato mostrava gli effetti indotti dalla droga sul cagnolino.
La marijuana, una sostanza psicoattiva derivata dalla pianta di cannabis illegale in molti Paesi del mondo, è dannosa per gli esseri umani e ancora di più per gli animali, soprattutto per i cuccioli.
Il cagnolino Pit Bull, appartenuto al ragazzo di diciotto anni, ha rischiato di morire per la quantità di droga che era stato costretto a inalare. Ricoverato per il momento in un centro veterinario, quando verrà dimesso il cucciolo verrà affidato al padre del ragazzo maggiorenne.
Intanto i due giovani sono stati denunciati per maltrattamento di animali; uno è stato arrestato e l’altro arrestato in flagranza di reato. Secondo quanto ricostruito dalle testimonianze, i due avrebbero raccontato di aver postato il video per “divertire” i loro coetanei. I commenti sui social dei ragazzi che hanno assistito divertiti al brutale gesto erano tutti simili e lodavano i giovani per quanto stavano facendo, dicendo loro che anche se il cane fosse morto ne avrebbero comprato un altro.
Se da un lato al giorno d’oggi sono sempre più diffuse le battaglie per il riconoscimento di maggiori diritti e tutele per gli animali, tanto che in molti Paesi del mondo il Codice Civile è stato modificato in modo da considerare gli animali come esseri senzienti, dall’altro lato sono ancora troppi i casi di maltrattamento di animali, soprattutto a opera di giovani che postano video sui social network per mostrare in che modo hanno il coraggio di comportarsi con cani, gatti e altri animali.
Poco tempo fa, ad esempio, in Italia avevano determinato un grande scalpore mediatico una serie di filmati che mostravano il modo con cui un gruppo di giovani “sperimentava” la propria cattiveria. Nei numerosi video postati sui social si vedeva a turno un ragazzo intento ad attirare, con il pretesto di elargire cibo o carezze, un gattino randagio; non appena il micio si avvicinava, il giovane gli sferrava un calcio con tutta la sua forza, come se stesse colpendo un pallone su un campo da gioco.
Queste terribili immagini, non diversamente da quanto accaduto con il video del cucciolo di Pit Bull, hanno fatto indignare gli animalisti e non solo che si sono rivolti alle forze dell’ordine per punire i responsabili. (di Elisabetta Guglielmi)