L’ennesimo caso di maltrattamento al circo, è davvero una vergogna, gli animali vengono trattati in modo tremendo.
Non è di certo nuovo sentir parlare di maltrattamenti nei circhi, solitamente infatti gli animali vengono sfruttati e maltrattati. Esseri viventi innocenti con le proprie esigenze ridotti a pupazzi e trattati come uno zimbello, privati della loro dignità.
Questa volta il fatto è accaduto a Brescia con l’arrivo in città del circo Maya Orfei venuto ad esibirsi nello spettacolo “Madagascar”, la compagnia è arrivata con più di cento animali pronti a mettersi in gioco.
Circo e maltrattamento, l’ennesima vergogna per come vengono trattati gli animali, è davvero tremendo
A Brescia è arrivato il circo Maya Orfei per portare in scena lo spettacolo “Madagascar”, sarebbero 100 gli animali che verranno messi in scena, tra i vari esemplari ci sono giraffe, elefanti, zebre e leoni. Quello che si propone oltre allo spettacolo è un vero e proprio “zoo itinerante”, è per questa ragione infatti che nel prezzo del biglietto viene inclusa la visita alle varie gabbie e ai piccoli recinti in cui gli animali saranno sistemati durante il tour.
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Il circo è appena arrivato e punta di restare fino al 13 novembre, tuttavia se per alcuni resta ancora un qualcosa di magico e suggestivo, un luogo in cui portare i bambini a divertirsi, per altri è un atto osceno e vergognoso che dovrebbe essere bandito una volta per tutte e vietato. Alcuni attivisti e diversi cittadini hanno già iniziato a protestare per i diritti degli animali. Ormai è da tempo che in molti chiedono a gran voce di vietare gli spettacoli con gli animali e c’è da dire che col passare del tempo le persone contrarie sono in crescita.
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Tanta rabbia oltre che da vari episodi del passato e da alcuni luoghi comuni, sarebbe scaturita in questi giorni proprio per aver visto alcuni animali selvatici costretti in un angolo della città, è questo infatti che avrebbe scaturito molta indignazione. Alcuni cittadini si sono occupati di inviare già diverse segnalazioni alla Asl per esortarli a recarsi sul posto e a fare dei controlli. Non è così semplice però risolvere una volta per tutte la questione anche perchè in Italia c’è una legge da oltre cinquant’anni, si tratterebbe della 337 del 1968, che sancisce che «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore».