In Francia è stata introdotta una normativa per regolamentare la vendita di cuccioli su internet. Dal 1° gennaio del 2016, i privati che intendono vendere i loro cuccioli di cani e gatto dovranno prima presentare una domanda al Camera dell’Agricoltura. La norma intende combattere il fenomeno del traffico di animali e quello degli allevatori illegali. Secondo i dati ufficiali ci sarebbero circa 70mila persone che allevano animali non dichiarati e l’80% delle vendite non sono controllate.
“Molti proprietari di animali vendono le loro cucciolate per arrotondare la fine del mese”, ha spiegato Jérôme Languille, capo del dipartimento della protezione animali nella del Ministero dell’agricoltura francese, sottolineando come si riveli una falsa attività occasionale, per cui deve essere “inquadrata”.
Inoltre, molti allevatori lamentano un crollo delle vendite e il fatto che si tratta di una concorrenza sleale, che evade il fisco.
Nel Belpaese non vi è una vera e propria regolamentazione e ci sono numerose opportunità di vendere animali on line, attraverso siti internet riservati alle vendite non solo di animali dove è possibile trovare gatti, cani, pesciolini, cavalli ma anche animali esotici.
Anche in questi casi, si tratta di una pratica che per certi versi si può rivelare illegale e nessuna legge, impedisce di acquistare un animale su internet.
Purtroppo ci sono molti pericoli e gli animali possono essere di dubbia provenienza, non si può sapere con esattezza l’età e lo stato di salute dell’animale, così come l’acquirente è poco tutelato.
Dal punto di vista della legge, gli animali sono considerati “beni” e, pertanto, parte del nostro patrimonio. Per cui il Codice Civile disciplina la garanzia per vendita di animali all’ art. 1496 che recita: “Nella vendita di animali la garanzia per i vizi è regolata dalle leggi speciali o, in mancanza, dagli usi locali. Se neppure questi dispongono, si osservano le norme che precedono.” (art. 1490 ss.)
Ovvero si può rivelare utile quando l’animale è malato e serve non solo a tutelare l’acquirente ma anche lo stesso animale, in quanto l’allevatore dovrà fare i dovuti controlli per evitare determinate malattie. Inoltre, in base a questa legge, l’acquirente potrà chiedere il pagamento di tutte le spese sostenute per la cura del nostro amico.
La LAV per combattere il traffico di cuccioli aveva promosso una campagna culminata nel 2010 in una nuova Legge in cui il reato di traffico illecito prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro, punendo chiunque con attività organizzate o reiterate e a scopo di lucro “introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale”.
Lo stesso colosso e-commerce Ebay per combattere questo fenomeno ha vietato la vendita di animali vivi. Un’azione accolta con grande soddisfazione dalle associazioni animaliste. Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, aveva ricordato che “nell’era digitale anche il commercio di piante e animali esotici, le scommesse, le truffe e la violenza contro gli animali passano attraverso il web. I principali modi di utilizzo di internet per attività illegali contro gli animali sono, la diffusione di immagini e video relativi ad uccisioni e atti di violenza contro animali, il commercio e traffico di animali, la raccolta di scommesse su competizioni tra o di animali, la promozione di attività illegali a danno di animali, le truffe e i raggiri con uso fittizio di animali”.
Mentre Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e Gatti, aveva sottolineato che “grazie alla Legge 201/2010 sono arrivate le prime sentenze di condanna contro i trafficanti di cuccioli, molti animali sono stati sequestrati e i sopravvissuti sono stati messi in salvo”, sostenendo che “occorre fare di più perché il fenomeno è dilagante: dobbiamo impegnarci tutti, dai gestori dell’informazione che pubblicano annunci, alle famiglie che vorrebbero accogliere in casa un pet, per mettere fine, attraverso l’iniziativa personale, allo squallido traffico di cuccioli. Basta a questi annunci di compravendita di animali! Alle famiglie consigliamo sempre le adozioni dai canili: un gesto di generosità, peraltro a costo zero, ma indispensabile per contrastare il randagismo”.