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Veglia il padrone per venti ore in mezzo alla neve a -24 gradi

@Facebook/Mc Laren Northern Michigan

Una favola dell’ultimo dell’anno che sta diventando virale in rete. Quella di una dolce golden retriever di nome Kelsey, di cinque anni, che ha sfidato le temperature gelide della notte del 31 dicembre, per proteggere il padrone dal freddo.

Il caso si è verificato in una località del Michigan, dove il proprietario di un’azienda agricola era solo con il suo cane a passare Capodanno. Poco prima della mezzanotte, l’uomo era uscito di casa per prendere della legna per il camino. Ad un certo punto, l’uomo di nome Bob è scivolato e, cadendo a terra, si è provocato diverse lesione, tra cui una frattura al collo che gli ha causato una paralisi. Bob è rimasto a terra, nella neve, a -24°, vestito unicamente con una camicia da notte e le pantofole. L’uomo non poteva far altro che piangere e rassegnarsi al suo destino se sono fosse per la sua golden retriever che non lo ha lasciato un istante, proteggendolo dal freddo.

Infatti, secondo la ricostruzione dei fatti, il cane non lo ha mai lasciato un secondo, lo leccava continuamente sul viso e sulle mani per tenerlo sveglio, accucciandosi sopra al corpo del padrone per riscaldarlo.

Bob ha gridato tutta la notte fino al giorno seguente, arrivando a perdere la voce. Ma Kelsey ha continuato ad abbaiare fino a quando, 19 ore dopo, nel tardo pomeriggio del primo dell’anno, il vicino di casa che viveva a 24 chilometri di distanza, si è allertato, sentendo abbaiare Kelsey, in lontanza.

“Emetteva degli ululati stridenti, riuscendo ad allertare il mio vicino”, ha raccontato Bob.

Da quel momento è stata una corsa contro il tempo e Rick ha chiamato la figlia di Bob che si è precipitata a casa del padre. Bob è stato soccorso e portato d’urgenza all’ospedale in ipotermia e con una grave ernia del disco che gli aveva provocato la paralisi delle gambe e altre piccole lesioni causate dalla caduta.

Bob è stato subito sottoposto ad un intervento chirurgico grazie al quale potrà sicuramente riprendere a camminare. A distanza di qualche giorno, i medici hanno consentito a che la piccola Kinsley venisse a trovare il suo amato padrone in ospedale.

“Credo che gli animali ci possono aiutare e Kinsley ha veramente salvato la vita di Bob. E’ stato molto fortunato”, ha dichiarato il chirurgo che ha seguito Bob.

Durante la degenza di Bob, la dolce Kinsley era rimasta da sola alla fattoria, affidata alle cure del vicino di casa: “Sapevo che dovevo portarla in ospedale, immaginavo quanta paura dovesse avere senza mio padre. Sono inseparabili. L’unica cosa che aveva visto è stato delle persone estranee che lo hanno portato via. Per questo sono andata a recuperare Kinsley per portarla vicino a mio padre, il suo unico amico”, ha raccontato la figlia di Bob.

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