Nuova indagine PETA rivela casi di crudeltà e maltrattamenti nei laboratori di sperimentazione animali
Dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla trasparenza negli Stati Uniti, l’organizzazione animalista Peta ha condotto un’indagine sui maltrattamenti animali nei laboratori di ricerca.
Nell’arco di 22 mesi, dal gennaio 2018 ad ottobre 2019, sono emersi 31 casi di crudeltà perpetrati sulle cavie da laboratorio.
L’organizzazione animalista ha individuato decine di violazioni del benessere degli animali in diversi Istituti nazionali di ricerca statunitensi (NIH) in svariati settori: dagli studi sul diabete, salute dei bambini fino a laboratori sulla salute mentale. Da Bethesda, nella periferia di Washington, fino a Hamilton, nel Montana.
Gli stessi istituti NIH hanno ammesso di essere stati oggetto di un’inchiesta da parte del Dipartimento per la tutela e il benessere degli animali da laboratorio (Olaw) che ha intrapreso delle misure.
Tuttavia, quello che denunciano Peta e altre associazioni animaliste sono dei veri e propri scandali, tenuti a tacere.
Topi morti dal caldo, altri di fame e di sete, scimmie custodite in locali perennemente illuminati artificialmente. Un elenco degno della sceneggiatura di un film horror.
Pesci morti per l’incompetenza del personale, cani bruciati vivi da coperte elettriche riscaldanti nei loro box perché l’ambiente era troppo freddo. Nessuno ha verificato le condizioni delle coperte. Lo stesso per una decina di topi, morti dal caldo.
Nel 2018, un ricercatore ha iniettato soluzioni saline in 15 pesci, laddove la procedura non era stata approvata. Tra questi, quattro pesci morirono sul colpo. Nonostante il protocollo non fosse stato approvato, a distanza di un mese, l’esperimento venne ripetuto su altri 17 esemplari. Anche in quel caso, 18 pesci morirono sul colpo, 11 esemplari furono invece soppressi.
Stando a quanto denunciano le organizzazioni non ci sarebbero state sanzioni. Come evidenziato, l’illuminazione permanente è considerata una tortura per gli umani. Una tortura alla quale sono stata sottoposte decine di scimmie per interi mesi.
Violazioni all’ordine del giorno, nonostante la regolamentazione in vigore sulla dimensione delle gabbie, la temperatura degli ambienti, i bisogni sociali degli animali, le visite veterinarie, l’igiene post operatoria.
Purtroppo, denunciano le organizzazioni, a differenza dei laboratori universitari o privati, gli istituti di ricerca nazionali non sono sottoposti a ispezioni ma sono obbligati ad autoregolarsi.
“Le violazioni registrate tra il 2018 e il 2019 dimostrano che questa norma ha fallito”, commenta Alka Chandna, responsabile vivisezione Peta.
Centinaia di topi sono morti solo perché qualcuno aveva dimenticato di dare loro acqua o cibo. Questa negligenza e indifferenza al benessere degli animali associata alla crudeltà degli esperimenti ai quali sono sottoposti gli animali richiede maggiori tutele.
C.D.
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