Un uomo si apposta e cattura un airone per poi cercare di rivenderlo a un ricettatore di animali: i carabinieri lo acciuffano in tempo. Un altro tremendo episodio ai danni della fauna selvatica e contro ogni norma, o anche etica, possibile.
Sempre più episodi di danno alla fauna selvatica vengono registrati in giro per il mondo. E il nostro Paese, ossia l’Italia, non è esente da un discorso di questo tipo. Perché l’essere umano si ostini a commettere certi atti, o meglio reati, ormai non è più una sorpresa: il denaro, sporco, che ci ricava. Lo stesso che voleva avere un uomo di 29 anni beccato mentre portava via un airone sotto un telo bianco. Lo aveva catturato pochi istanti prima, e sicuramente l’avrebbe passata liscia se non fossero intervenuti i carabinieri.
L’airone finisce nelle mani dell’uomo: ma l’intervento dei carabinieri è prodigioso, ora rischia grosso
Bisogna avere rispetto della natura e degli esseri viventi ad essa circostanti, che la abitano e la “possiedono” prima di noi. Senza rispetto, senza cura, senza empatia e senza una sana educazione alla base, tutto ciò non è realizzabile. O si punta a compiere il “salto” tutti assieme, o non ci si può, sempre, aspettare la prodezza individuale.
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Anche perché lì fuori è pieno di “mascalzoni” (termine anche bonario). Come lo è stato un uomo di 29 anni cha cercato di catturare un airone in provincia di Vercelli, esattamente nelle campagne del comune di Crescentino. Anzi, leviamo direttamente il “ha provato”. Era riuscito letteralmente a catturarlo e lo stava portando via.
Avvolto in un tele bianco, mentre ancora si dimenava per fuoriuscire da quella “gabbia umana”, è stato avvistato da una pattuglia di carabinieri che sopraggiungeva sul posto. I due agenti sono intervenuti, lasciando dapprima l’autovettura e dirigendosi, poi, subito verso l’uomo che lo portava in braccio, coperto fino al collo.
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Una volta arrivato dinanzi all’uomo, quest’ultimo non ha potuto fare altro che arrendersi e rilasciare l’airone, che ora è sotto le cure di un veterinario del posto. L’uomo, ora, rischia dai due ai sei mesi di carcere, e un’ammenda che va da 516 fino ai 2.000 euro. Chi sporca la natura, chi danneggia la vita di altri esseri viventi, se beccato sul posto… paga!
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