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Quando un soggiorno di lavoro si trasforma in colpo di fulmine

Chi non ha mai incontrato, nella propria vita, due occhi che rubano il cuore, imbattendosi in una piccola creatura in cerca di un po’ d’affetto, pronta a donarsi totalmente. Un colpo di fulmine a ciel sereno e che da quale momento in poi cambierà per sempre il corso della vita di una persona. Si tratta di casi molto più comuni e diffusi di quanto si possa pensare e che porta alcuni individui a prendere anche decisioni estreme, sostenute dalla forza dell’amore.
E’ il caso di una donna di Milano, giunta a Palermo per un soggiorno di lavoro, che ha incontrato per caso un cane dagli occhi dolci, ma impauriti. La donna ha poi scoperto che il cane, da circa due anni, un gruppo di teppisti si divertiva a bastonarlo e a filmare poi tutto con i telefonini. Il costume in Sicilia, per cui molti animalisti non si stancano di denunciare la violenza e le crudeltà perpetrati contro i cani, nonché l’indifferenza delle istituzioni a trovare delle soluzioni per combattere il randagismo.

Quel meticcio randagio si è subito fidato di lei e ha iniziato a seguirla e non si voleva più staccare. A quel punto quella donna di Milano non ha più avuto il coraggio di lasciarlo, portandolo subito da un veterinario, a fare una toelettature e mettendosi in contatto con alcune volontarie per poterlo portare a Milano.

Purtroppo, all’ultimo minuto, la compagnia aerea non ha ammesso il cane e la donna è stata costretta a lasciarlo, in attesa di trovare il modo per farlo arrivare a casa sua.

Ecco perché Silvia De Laude, docente di Letteratura Italiana moderna e contemporanea all’Università Bicocca di Milano ha lanciato un’appello per una staffetta.

“L’ho trovato il giorno del Festino di Santa Rosalia. Un fioretto, un dono, non so se più per lui o più per me. Adesso sono molto triste perché il cane, che ho chiamato Guido, si trova ancora a Palermo. Non l’ho potuto portare subito con me a Milano perché la compagnia aerea con la quale avrei dovuto viaggiare non consentiva il trasporto di animali. Il mio sogno ora è di farlo arrivare qui, dove vivo con i miei due figli e un altro vecchio cane, preso tanti anni fa in canile. Purtroppo per diversi motivi al momento non mi permettono di tornare a Palermo, ma potrei dotare il cane, che nel frattempo ha documenti e microchip, di un biglietto e intestarlo per il volo a qualcuno. Lo porterebbe a Punta Raisi un mio amico, e io verrei a prenderlo a Malpensa o a Linate. Una volta l’ho fatto anch’io a Roma, mettendo la firma per una cagnolina che non ho neppure visto, se non all’arrivo, quando la sua nuova padrona è venuta a prenderla”, ha scritto Silvia.

Un appello commovente, per cui la De Laude auspica che “qualche palermitano di buon cuore mi dia una mano per riavere questo regalo o fioretto di Santa Rosalia, come qualcuno mi ha detto quando ero a Palermo. Prometto a chi mi aiuterà che il cane sarà parte della mia famiglia, e lo riporterò a Palermo in vacanza. Questo il mio cellulare 328 9668235”.

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