Dal grigio e nero al colore! Ecco come gli animali vedono a colori con una nuova videocamera: tutto sulla nuova invenzione che interessa api e uccelli.
Sebbene alcuni di essi siano dotati di grandi capacità visive, superiori alle nostre perché efficaci anche in quasi totale assenza di luce, nel caso di alcuni animali come api e uccelli, non il range cromatico che vedono è molto limitato. Infatti grazie a una nuovissima invenzione, gli animali vedono a colori con una videocamera messa a punto da scienziati inglesi e americani. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa recentissima scoperta.
Sebbene sappiano ‘utilizzare’ benissimo i colori per nascondersi e mimetizzarsi, pare che il range cromatico di polipi e seppie sia molto limitato e che riescano probabilmente solo a vedere il bianco e nero, pur mettendo a fuoco varie lunghezze d’onda della luce. E non sono i soli ad essere ‘affetti’ da questa sorta di daltonismo.
La funzione di coni e bastoncelli varia da specie a specie, tanto è vero che alcuni, pur non riuscendo a distinguere i colori, saranno perfettamente in grado di orientarsi e agire nelle ore notturne; altri ancora invece (come i cani) vedono solo alcuni colori e non altri (ad esempio non distinguono il verde e il rosso).
Anche tra gli uccelli vi sono dei rapaci con una capacità visiva di gran lunga superiore a quella umana, tuttavia non percepiscono i colori ma guardano bene anche attraverso gli ultravioletti.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Come vedono le api e come funzionano i loro occhi? Parlano gli esperti
Sono proprio le api e gli uccelli i ‘destinatari’ della nuova scoperta che ha impegnato team di ricercatori provenienti da Regno Unito e USA: grazie ad immagini a falsi colori, questi scienziati sono riusciti a creare delle rappresentazioni dei colori che vedono alcune categorie di animali. Ci sono riusciti grazie a sistemi con hardware e software all’avanguardia, che hanno mescolato vari metodi di fotografia.
Tale sistema innovativo ha ricreato la visione che dovrebbe avere un uccello di tre farfalle arancioni sulfuree, ma come ci riesce? In termini elementari pare che il meccanismo funzioni dividendo la luce tra due telecamere che hanno ciascuna una specifica sensibilità: la prima alla luce ultravioletta, l’altra a quella visibile.
Un vetro speciale, detto ‘beam splitter’, consente di dividere le due tipologie di luci e di carpire ben quattro lunghezze d’onda contemporaneamente, ovvero blu, verde, rosso e ultravioletto. I dati percepiti sono riuniti in unità percettive corrispondenti alla capacità visiva degli animali. e proprio con esse si creano immagini fisse ma anche in movimento (il primo video risale al 1969).
Pare che i risultati ottenuti siano molto più che soddisfacenti, in quanto l’accuratezza della visione ha raggiunto un range di perfezionamento dal 92% al 99%. Ma come potrà utilizzarsi questa nuova videocamera dotata di questa tecnologia all’avanguardia? Per creare nuovi e più interessanti documentari (soprattutto quelli a cura della National Geographic).
I metodi a disposizione sono finora due, uno più vecchio e quello più recente, ma la novità forse più interessante è che qualsiasi curioso può vederne i risultati e addirittura provare a migliorarli, trattandosi appunto di un software open-source.
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