Un migliaio di uccelli in pericolo dopo sversamento di petrolio a Rotterdam

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By lotta75

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Cigno nel petrolio, porto di Rotterdam

Sversamento di petrolio nel porto di Rotterdam, emergenza per gli uccelli

Sarebbero un migliaio gli uccelli rimasti intrappolati dal petrolio nel porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi. Una petroliera si è scontrata contro il molo, sabato 24 giugno. A seguito dell’incidente oltre 200 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare.

Immediate le operazioni di emergenza per cui nell’arco di qualche giorno sono state recuperate oltre 150 tonnellate del greggio disperso. I soccorsi stanno proseguendo la pulizia delle sostanze restanti. Ma l’emergenza vera e propria è quella che riguarda gli esemplari colpiti dal disastro ambientale.

Secondo il dipartimento dei lavori pubblici Rijkswaterstaat, vi sarebbero circa un migliaio di animali, tra cui centinaia di cigni, gabbiani, oche e cormorani, colpiti dal petrolio.

Per far fronte al dramma, è stato creato un rifugio d’emergenza in collaborazione con associazioni e volontari che si stanno occupando di circa 500 uccelli.

“Gli animali sono stati stabilizzati, sono stati nutriti e dissetati. Hanno soprattutto bisogno di riposare, è una situazione stressante e la fase di ripulitura non sarà da meno: dovranno essere in forma”, scrive uno dei responsabili del rifugio d’emergenza.

André de Baerdemaker, portavoce di Vogelklas, l’associazione che sta coordinando i soccorsi, ha riferito che “fortunatamente non sono stati trovati al momento animali morti”.

Animali petrolio

Tuttavia, lo stesso Baerdemaker ha poi aggiunto che in altri luoghi, sarebbero stati invece trovati esemplari deceduti. A distanza di quattro giorni dal disastro, la salute degli animali è più a rischio.

“Ora sono più vulnerabili alle infezioni. Valuteremo quali animali sono abbastanza forti da essere lavati”. Ha aggiunto il responsabile spiegando che l’olio potrebbe penetrare il piumaggio degli animali.

“Questo fa sì che si bagnino e siano esposti ad ipotermia. Gli animali perdono di conseguenza le loro energie e non hanno forza per trovare cibo a sufficienza per la loro sopravvivenza”.

 

C.D.

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