La conduttrice delle Iene, Nadia Toffa, colpita da un tumore, si regala un cucciolo, come inno alla vita
Un’intervista toccante, nella quale l’amata conduttrice delle Iene, Nadia Toffa racconta la sua malattia. A Radio24 nel programma Uno, nessuno, 100Mila, Toffa svela il periodo difficile che sta attraversando.
Nonostante il tumore contro il quale sta combattendo, Toffa vuole diffondere un messaggio di speranza. Un po’ come il best seller di Tiziano Terzani, “La fine è il mio inizio”, Toffa sta per uscire con un libero edito Mondadori, intitolato “Fiorire d’inverno”, nel quale parla di come sia “riuscita a trasformare quello che tutti considerano una sfiga, il cancro, in un dono, un’occasione, una opportunità”.
Gianluca Dotti su Wired critica la posizione di Toffa ricordando l’incidenza di mortalità dei tumori e quanto sia difficile affrontare questa malattia. “Proprio per il suo carattere individuale non può essere generalizzata né a livello di percorso né come esito”. Scrive il giornalista scientifico.
Ma il messaggio di speranza è invece importante e non si tratta di coraggio, bensì di un atto di amore. E’ quello che purtroppo viene dimenticato in una società scollegata dalla vita reale, quella che si nasconde dietro la bellezza dei sentimenti, del momento presente, di un tramonto, del canto di un uccello o del volo degli storni che eseguono straordinarie geometrie nel cielo e che si possono vedere anche dal letto di un ospedale.
La morsa degli ospedali, delle chemio, delle terapie sperimentali, le terapie antidolore, con farmaci devastanti che provocano effetti collaterali fanno fa dimenticare all’uomo il delicato legame che lo collega alla vita e soprattutto lo trascinano nella paura e nel terrore della sofferenza. La società odierna ha allontanato l’uomo dalla sua natura.
Ricordarsi che la vita sta altrove, sta nella bellezza del momento, fa anche apprezzare la gentilezza del prossimo, di colore che appunto negli ospedali si stanno prodigando per il prossimo. E non si tratta degli interessi economici collegati al servizio sanitario. Bensì, le persone che operano al suo interno fanno la differenza. C’è chi decide di non farsi curare, perché teme di soffrire attraverso l’iter di trattamenti. C’è chi combatte per anni e supera il dolore e il decadimento fisico collegato alla malattia per poi morire da solo in un gelido letto di ospedale o in un hospice. C’è chi invece decide ad un certo momento della propria vita, come morire. Per cui, il messaggio di speranza è necessario. Ed è quello che ci riporta alla vita e al suo ciclo naturale. Il messaggio di felicità che ci fa accettare la vita.
“Non devo andare da nessuna parte a cercare la felicità, ce l’ho qui, ora. La felicità è l’hic et nunc. Vivo ora, perché sono viva […] Non ho paura della morte. E non vorrei mai sapere quando morirò, perché non saprei che fare. Io voglio vivere la mia vita normale, senza cambiare una virgola. La vita è stramba, ci stupisce sempre, ma anche con i lieti fine però. Ci sono persone che guariscono, persone che imparano dal dolore, dalla morte, a non avere paura. Io non ho più paura di morire”. E’ quanto spiega appunto Toffa a Radio 24.
L’inno alla vita di Toffa è delicato e straordinario, è tenero come quel cucciolo che lei ha deciso di presentare a tutti sui social. Quel cucciolo che ci riporta alla natura, al suo ciclo e all’innocenza di ogni essere vivente che va protetto e amato come il nostro prossimo e la vita stessa.
“Lei è la new entry in casa Toffa. Si chiama Totò“, ha scritto la Toffa.
C.D.
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