L’udito del cavallo uno dei sensi più importanti.
I sensi del cavallo sono fondamentali per la sua sopravvivenza, per fuggire dall’attacco di un predatore. L’orecchio ha come utilità non solo la ricezione dei segnali ma serve anche nella comunicazione del cavallo. Infatti, è noto che il movimento e la posizione delle orecchie del cavallo trasmettano dei segnali con il quale comunica con i suoi simili.
L’orecchio del cavallo ha una struttura complessa, suddivisa in tre sezioni: orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno.
L’orecchio esterno è composto dal padiglione auricolare. Ha una forma ad imbuto, per portare i suoni al timpano.
E’ mobile per poter orientare le orecchie verso il suono individuato. Quando il cavallo ripiega completamente le orecchie all’indietro, riesce a chiudere il canale auricolare quindi a proteggersi da rumori troppo forti.
Il cavallo può muovere le orecchie in qualsiasi direzione coprendo un arco di 180° verso l’esterno ma mai verso l’interno.
La posizione delle orecchie indica l’attenzione del cavallo, sia per la sua comunicazione che per l’individuazione dell’origine di un suono o un rumore.
Con il movimento delle orecchie, il cavallo comunica le sue intenzioni ma anche il proprio stato d’animo e le sue interazioni all’interno del branco.
L’orecchio medio è separato dall’orecchio esterno dal timpano. E’ la parte che trasmette le onde sonore dall’orecchio esterno a quello interno. Il timpano vibra e trasmette le onde sonore a una catena formata da tre piccole ossa chiamate “staffa, incudine e martello”. Amplificano le vibrazioni del timpano trasmettendole all’orecchio interno.
L’orecchio interno è composto dall’organo dell’udito, la coclea e dall’apparato vestibolare.
Nella parte della coclea le vibrazioni sono percepite dalle cellule uditive che traducono il messaggio vibratorio in influsso nervoso. Tramite il nervo uditivo il messaggio vibratorio viene inviato ai centri uditivi del cervello che decodifica le vibrazioni come suono. Un meccanismo che lavora ininterrottamente. Il percorso del messaggio impiega meno di un secondo.
L’apparato vestibolare: conferisce il senso dell’equilibrio e trasmette informazioni al cervello sulla posizione della testa e del corpo.
L’udito del cavallo è simile a quello dell’uomo. Arriva a captare suoni anche ad una distanza media di 4,400 km all’aperto. Anche se più è distante il suono, meno riesce ad individuare la provenienza.
La voce umana e il nitrito del cavallo hanno la stessa frequenza. Pertanto la voce umana è bene percepibile dal cavallo.
Tuttavia, il cavallo riesce a percepire suoni con una frequenza leggermente più alta, arrivando a sentire i cosiddetti ultrasuoni. Mentre il cavallo ha difficoltà nel sentire i suoni a basse frequenze. Per supplire a questa mancanza, entrano in gioco le vibrisse, con le quali il cavallo capta le vibrazioni del suono così come anche con gli zoccoli riesce a captare le vibrazioni prodotte dai suoni a bassa frequenza.
Le onde sonore ad alta frequenza producono suoni di tonalità alta, acuti, mentre ad onde sonore di bassa frequenza corrispondono suoni di tonalità bassa. La frequenza viene misurata in Hertz (Hz).
L’uomo riconosce una frequenza che spazia dai 20 Hz ai 20.000 Hz. Il cavallo capta vibrazioni sonore da 60 Hz a 33.500 Hz. Tuttavia, il range ottimale per il cavallo è tra i 2000 e i 5000 hz.
L’udito è molto sviluppato nei cavalli fino a dieci anni. Dai 15 anni in poi, tende a peggiorare.
Tramite le vibrisse captano le più vibrazioni più leggere e basse anche tramite lo zoccolo, i suoni a bassa frequenza dal terreno.
Per verificare se il cavallo ha problemi di udito è possibile osservare il movimento delle sue orecchie in presenza di rumori o suoni.
Vi è assenza di movimenti delle orecchie nei cavalli che tendono a perdere l’udito o che sono diventati sordi. In caso di sordità, il cavallo si affida al branco. Potrebbe cambiare comportamento e guardarsi attorno in maniera più frequente o anche ossessiva.
Tra le patologie più diffuse alle orecchie che portano a problemi di udito e alla sordità:
Così come la memoria visiva, i cavalli hanno una buona memoria uditiva. Registrano e memorizzano i suoni e i rumori. Ricordano la voce delle persone che si prendono cura di loro.
Grazie alla memoria uditiva, il cavallo riconosce i suoi membri all’interno del branco.
I sensi del cavallo–>
Vista del cavallo: come vede l’uomo
C.D.
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