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Ucraina: tra bombe e macerie, una bambina si prende cura dei gatti abbandonati (VIDEO)

La storia di Veronika, una bambina ucraina di undici anni che ormai da un anno si prende cura dei gatti abbandonati tra bombe e macerie dalle persone in fuga dalle loro case.

Veronika, una bambina ucraina di undici anni, da febbraio dello scorso anno si prende cura dei gatti abbandonati tra le bombe e le macerie dai suoi connazionali in fuga dalla guerra (Screenshot video Twitter – Reuters – amoreaquattrozampe.it)

Esattamente un anno fa è iniziato uno dei conflitti più sanguinosi nel continente europeo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’invasione russa dell’Ucraina la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 ha ribaltato il quadro della sicurezza internazionale dando inizio a una guerra che ha causato la morte di centinaia di migliaia di persone. Tra coloro che sono rimasti a vivere tra edifici bombardati, città distrutte e abbandonate, macerie e desolazione c’è anche Veronika Krasevyc, una bambina ucraina di undici anni. Tutte le mattine, Veronika gira per il suo quartiere a Borodyanka per prendersi cura dei gatti randagi rimasti soli in strada a seguito della fuga o della morte dei loro proprietari

Veronika, la bambina di undici anni che tutti i giorni in Ucraina nonostante i pericoli si occupa dei gatti in strada

Veronika insieme a sua madre è andata a trovare quello che era il loro gatto di casa e che è fuggito all’inizio della guerra spaventato per le bombe cadute sul palazzo; da allora, tutti i giorni, la bambina si è presa cura di lui e degli altri gatti abbandonati dalle persone in fuga (Screenshot video Twitter – Reuters – amoreaquattrozampe.it)

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Fino a pochi mesi fa, il quartiere di Borodyanka, cittadina nel nord dell’Ucraina, era pieno di persone e di vita. I bambini giocavano nei giardini, gli adulti passeggiavano e le giornate scorrevano tranquille. Con lo scoppio della guerra, una pioggia di missili è iniziata a cadere sulle città e sui piccoli centri abitati, distruggendo le abitazioni e spezzando le vite di migliaia di persone. Quando le bombe sono cadute su Borodyanka, anche il palazzo di Veronika è stato colpito. Lasciata la loro casa, la famiglia della bambina si è trasferita in un alloggio interrato. I devastanti bombardamenti hanno però spaventato enormemente il gattino tigrato che viveva con loro, Masik, che è fuggito via.

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Appena le esplosioni diminuirono, Veronika uscì dal suo rifugio per andare a cercare Masik. Camminando tra cumuli di macerie fumanti e case abbandonate, la bambina ha raggiunto il parco sotto al suo palazzo, dove fino a pochi giorni prima era solita giocare insieme ai suoi amici. Qui la piccola ha trovato il gattino e gli ha dato da mangiare.

Masik, però, non ha voluto seguire la sua padroncina ed è rimasto insieme agli altri gatti randagi. In un’intervista condivisa su Twitter (sulla pagina ufficiale @Reuters), Veronika racconta: «Volevo dargli da mangiare, quando l’ho visto era insieme a tutti gli altri intorno. Non voleva più tornare a casa, forse perché terrorizzato dai bombardamenti e dall’esplosione in casa nostra».

Le immagini che la ritraggono mentre, indicando il suo appartamento al nono piano del palazzo bombardato, tiene in braccio uno dei tanti gattini randagi stanno facendo il giro del mondo sui social network. Veronika racconta che tutte le mattine si reca al parco abbandonato e porta da mangiare ai micetti che vivono lì e naturalmente a Masik: «Quei gattini hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro, e se non lo faccio io per loro è dura, durissima». Parlando di quello che era il suo gatto di casa, aggiunge: «Pazienza, lui mi saluta ancora con tanto calore quando arrivo con il cibo, ma ha scelto così e per me va bene. Quando arrivo si precipita, poi finito di mangiare si ritira nella sua nuova casa, non lontano dal parco giochi in rovina ai piedi del condominio dove abitava con noi».

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Intanto però la guerra continua inesorabile. Il numero di civili e militari deceduti, sia ucraini sia russi, in un anno dallo scoppio del conflitto non è certo; si stima approssimativamente che oltre 300 mila persone abbiano perso la vita nei 365 giorni dall’inizio del conflitto. Nonostante il devastante scenario, c’è ancora chi non perde la speranza, proprio come Veronika. Il coraggio, la gentilezza e l’altruismo di questa bambina di undici anni dovrebbero essere d’esempio a tutto il mondo. (di Elisabetta Guglielmi)

Elisabetta Guglielmi

Conseguita a pieni voti la maturità scientifica, ho intrapreso una carriera umanistica, laureandomi in Lettere moderne e poi in Filologia moderna; ho un master di Editoria, giornalismo e management culturale. Sono appassionata di scrittura, lettura, disegno e viaggi, e naturalmente di natura e animali.

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