Sessantaduenne uccide due gatti con il veleno ma non dovrà pagare neppure una multa per l’ignobile gesto: la vicenda scuote l’opinione pubblica.
Nonostante il Giudice per le indagini preliminari abbia subito presto atto delle immagini contenute in un truce filmato in cui vennero nitidamente rivelate le dinamiche riguardanti l’assassinio di due gatti per avvelenamento, e l’occultamento dei loro corpi da parte di un sessantaduenne e di sua moglie, la pena dell’uomo sarebbe stata infine sospesa generando la potente indignazione – con conseguente ferma risposta – delle associazioni che combattono oggigiorno la violenza contro gli animali sul territorio.
Dapprima condannato dal Tribunale di Bari a versare una somma pari a 6.750 euro per il delitto commesso, l’uomo – filmato da terzi con uno smartphone mentre si apprestava a nascondere i due gatti in fin di vita – è stato esentato dal rispondere alla legge. A rendere nota la gravità della sospensione di tale pena ci hanno pensato in questi giorni ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), seguita dai portavoce di ALI (Animal Law Italia) e Nati per Amare.
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L’avvelenamento della coppia di gatti e ciò che ne ha macabramente conseguito si è verificato all’interno del comune di Casamassima, in provincia di Bari, nel lontano 2017. Era il 17 settembre di quell’anno quando il suddetto video amatoriale fece il giro della penisola denunciando pubblicamente l’accaduto. Ora, a distanza di cinque anni, l’uomo non avrebbe dovuto rispondere in alcun modo del reato commesso.
Secondo quanto affermato recentemente dal presidente di ALI, l’avvocato Alessandro Ricciuti, la problematica di base di fronte al sistema giuridico italiano su crudeltà di tal genere sarebbe l’abitudine dei medesimi tutori della legge a reputare, quelli contro gli animali, come “reati di serie B“.
A monte di ciò vi sarebbe la conversione di un vecchio provvedimento stilato sulla volontaria uccisione di animali in Italia e che prevedeva la reclusione, per il colpevole, di un anno e mezzo, trasformatosi nel pagamento di un’ammenda pecuniaria. Quest’ultima – che molto spesso non viene mai devoluta dai diretti interessati – finisce con banalizzare in tal maniera l’imperdonabile gravità del gesto. All’epoca l’uomo era stato colto in flagrante mentre lanciava a peso morto i due gatti – di cui uno appartenente a una famiglia del vicinato – all’interno della sua villa privata, su incitamento della sua complice.
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Entrambi, data la presenza – nelle scabrose immagini in movimento – di una ciotola con al suo interno un sospetto liquido rossastro, avrebbero volontariamente avvelenato i mici per poi farli scomparire quando trovatisi di fronte ai loro primi sintomi di malessere, ma senza sapere di essere filmati.
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