Ogni città di Italia è interessata da una situazione preoccupante: aumentata la diffusione delle zecche, un pericolo per cani e gatti.
Aumento del numero di zecche in Italia: preoccupazione per i patogeni pericolosi per esseri umani e animali. A lanciare l’allarme è la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige. Una nota diffusa dall’organizzazione e riportata dall’Ansa conferma l’incremento delle aree a rischio in Italia a partire dal Trentino Alto Adige. L’innalzamento delle temperature nei mesi di marzo e aprile ha determinato una proliferazione delle zecche che si sono diffuse anche in ambienti boschivi e montani.
Nel Comune trentino di San Michele all’Adige la Fondazione Edmund Mach si impegna da due decenni nel monitorare le popolazioni di zecche nella regione. Il team di ricercatori studia in particolare i roditori, principali vettori di trasmissione delle zecche.
Lo scorso settembre solo in Veneto sono stati registrati dieci casi di persone in prognosi riservata a causa delle punture da zecca. Sono stati registrati diciotto casi di Encefalite da zecche. Segnalazioni di infezioni da zecca anche in Piemonte e in Sardegna. La causa principale dell’incremento di questi parassiti è l’innalzamento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici.
Il rischio di contagio da zecche aumenta durante i mesi primaverili. Le zecche, piccolissimi parassiti ematofagi che si nutrono del sangue di un vertebrato, pungono gli esseri umani ma soprattutto cani e gatti. Le zecche, artropodi appartenenti agli Ixodida sono un sottordine di Parasitiformes, sono pericolosi vettori di diverse malattie sia dell’uomo sia degli animali.
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Dalle dimensioni comprese tra pochi millimetri fino a un centimetro, le zecche vivono nei giardini, tra cespugli e alberi, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive. Tra le malattie più comuni contratte dalle zecche vi sono la piroplasmosi, o babesiosi, la rickettsiosi da zecche, o febbre bottonosa, la malattia di Lyme (o morbo di Lyme o borreliosi), la neuroborreliosi, l’encefalite.
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Il primo errore da non commettere è quello di trascurare la pulizia del pelo del quattro zampe. Occorre ricordare che è opportuno lavare con frequenza il pelo dei cani, anche più volte alla settimana. Il lavaggio permetterà infatti di rimuovere la polvere, lo sporco e lo smog che si depositano durante le passeggiate quotidiane, ma anche di controllare la presenza di possibili zecche, pulci e pidocchi. Alla corretta igiene si accompagnano i trattamenti antiparassitari, in grado di salvare la vita degli animali. A queste accortezze bisogna prestare attenzione in questo mesi in cui in tutte le città di Italia è aumentato il numero delle zecche. (di Elisabetta Guglielmi)
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