Mamma orsa con i cuccioli rincorsa da turisti
Turisti affamati di uno scatto, esaltati dal brivido dell’avventura e degli incontri ravvicinatati si trasformano in veri e propri stalker di animali selvatici. In diverse occasioni, è stato trattato il tema del turismo killer di animali selvatici. Che siano bagnanti sulla spiaggia che manipolano specie protette stressandole e portandole nella maggior parte dei casi al decesso, come cuccioli di delfino. Fino a specie come tigri, scimmie o elefanti sfruttati per delle fotografie ricordi dei turisti in località esotiche.
Stesso scenario in Italia dove non mancano episodi di invadenza da parte delle persone nelle oasi protette e riserve naturali. Un turismo che dovrebbe rispettare l’ambiente e la fauna locale. Purtroppo, la curiosità porta invece a comportamenti scorretti che mettono in pericolo gli animali.
E’ il caso registrato a Pescasseroli, dove dei turisti hanno inseguito una mamma orsa con i suoi tre cuccioli dapprima con l’auto e poi a piedi. Questo ha spaventato la piccola famiglia al punto che durante la fuga, la madre ha perso uno dei suoi cuccioli.
E’ la denuncia del Pnalm, che sta lavorando adesso per ritrovare i cuccioli e riavvicinarli alla mamma.
“Ora si sta lavorando per il ricongiungimento. Lo abbiamo scritto e ripetuto in centinaia di post: godersi un avvistamento da lontano è una grande fortuna, inseguire a piedi o in macchina è estremamente dannoso. Postare immediatamente un video di orso in paese, significa richiamare tanta folla sul posto in mezzo alla quale c’è sempre la possibilità che qualcuno non si comporti nel modo giusto e ostacoli il normale comportamento dell’orso”.
In questi giorni, il sindaco di Pescasseroli, Luigi La Cesa, aveva emesso un’ordinanza con la quale è stato vietato avvicinarsi agli orsi a distanze inferiori ai 300 metri.
“Dietro ad una apparente tranquillità dell’animale può nascondersi un forte stress”, sottolinea il Pnalm, ricordando che “quando si tratta di animali selvatici, l’orso per l’esattezza, importante patrimonio di tutta l’umanità, per il quale il Parco sta facendo tutto il possibile per strapparlo all’estinzione, dovremmo pensare a tutti i possibili risvolti delle nostre azioni, anche se motivate da curiosità ed entusiasmo. L’orso non deve diventare un oggetto del nostro irrefrenabile desiderio di possedere, piuttosto diventiamo consapevoli dell’importanza di conoscerlo e quindi di rispettarlo. Cambiamo approccio e dimostriamo di saper convivere con gli orsi”.
C.D.
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